La morte di un panda dato in prestito a lungo termine alla Thailandia ha scatenato la rabbia degli utenti di internet in Cina, che hanno messo sotto accusa le condizioni di vita in cattività dell’animale, deceduto all’improvviso lunedì scorso, dopo un pasto a base di bambù. L’inaspettata scomparsa di Chuang Chuang, un esemplare maschio di 19 anni, affidato allo zoo di Chiang Mai, nel nord della Thailandia, non trova ancora una spiegazione ufficiale: lo staff dello zoo ha dichiarato di non avere rilevato segni di ferite o di malattie sul corpo dell’orso, ma il tentativo implicito di discolparsi non è servito a placare gli animi degli utenti di internet più affezionati all’animale simbolo della Cina e, da poche ore, anche delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.
«Devi prenderti cura dei nostri tesori nazionali dati in prestito, Thailandia», ha scritto un utente di Weibo citato dal Guardian. «Se non potete prendervi cura dei nostri tesori nazionali, non prendeteli in prestito. Sono tanto triste», è stato il commento di un altro. C'è poi chi ha puntato il dito contro le condizioni di vita del panda, dopo la diffusione on line di fotografie - «non verificate», precisa il tabloid cinese Global Times - del bambù dato in pasto a Chuang Chuang, pare non di prima scelta. Per accertare le cause della morte dell’animale, che in cattività può vivere fino a 25 o 30 anni, il Centro per la Conservazione e la Ricerca del Panda Gigante di Chengdu, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, ha deciso di inviare una squadra di esperti in Thailandia, come da accordi presi al momento del prestito decennale, nel 2003, rinnovato alla scadenza.
I panda sono un elemento della diplomazia di Pechino per sugellare i buoni rapporti con il Paese a cui la Cina li affida. Chuang Chuang e la sua compagna, Lin Hui, erano diventati delle star in Thailandia, anche se il maschio non appariva interessato all’accoppiamento, neppure dietro l’incoraggiamento di video per stimolarne l’appetito sessuale: la figlia della coppia, Lin Bing, era nata nel 2009 con l’inseminazione artificiale.
La loro presenza era un affare per lo zoo di Chiang Mai: in sedici anni, i due esemplari hanno attratto circa quindici milioni di visitatori, generando ricavi pari a nove milioni di euro. Per la perdita di Chuang Chuang, lo zoo ha ordinato al suo staff di vestirsi in lutto e di osservare un minuto di silenzio martedì. Chi sembra essersi fatto una ragione della scomparsa del panda, è la compagna: Lin Hui, assicura il Bangkok Post, mangia frutta e bambù regolarmente e non sembra avere sbalzi d’umore dovuti alla perdita di Chuang Chuang.
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