Joseph Patrick Kennedy III ha rotto gli indugi: correrà per un seggio al Senato, che spera di conquistare nelle elezioni del 3 novembre del 2020, quando l'America sarà chiamata a decidere se riconfermare Donald Trump alla presidenza e anche a rinnovare gran parte del Congresso. Ma Joseph, 38 anni, democratico, nipote di Bob Kennedy e pronipote di Jfk, sogna in grande: e sa benissimo che una vittoria tra tredici mesi potrebbe aprirgli la strada verso la Casa Bianca. Un 'predestinato', lo descrivono in molti.
Ciuffo biondo-rosso e sbarazzino, espressione sorridente, Joe - come lo chiamano tutti - ricorda anche nelle movenze i suoi illustri predecessori del clan Kennedy. L'annuncio ufficiale della discesa in campo del rampollo della più famosa dinastia della storia americana è stato nella palestra di un centro dei servizi sociali di Boston, in pieno stile millennial. Il suo manifesto è un atto di accusa contro il trumpismo che minaccia le fondamenta del sistema dei valori americani, ma non solo: è anche una sferzata a chi nel suo partito ha contribuito al deterioramento in atto a tutti i livelli, politico, istituzionale e sociale.
"Non c'era più tempo per aspettare", ha detto spiegando la sua decisione: "Non c'è dubbio che Donald Trump sta minando questo Paese, ma non basta batterlo: bisogna affrontare i limiti del nostro sistema e della nostra azione, limiti che hanno permesso a uno come lui di vincere", ha spiegato il giovane Kennedy. Al di là del suo fare semplice, garbato e ammaliante, l'ambizione è enorme. Ma per poter davvero cominciare a sognare Joe dovrà sfidare nelle primarie democratiche un osso duro come il senatore uscente Ed Markey, 73 anni, in Congresso dal 1976 e che non appare assolutamente intenzionato a mollare. Lo dimostra la sua decisione di ricandidarsi piuttosto che dare spazio alle nuove generazioni.
Ma il potente senatore ha dalla sua parte anche una carta che in molti considerano un jolly: l'asse con la pasionaria Alexandra Ocasio-Cortez, la giovanissima deputata newyorchese divenuta leader dell'ala più progressista dei democratici, con cui Markey ha messo a punto il tanto discusso Green New Deal che fa litigare nel partito moderati e liberal. Da Ocasio-Cortez Markey ha già ricevuto un chiaro endorsement, nonostante per questioni anagrafiche si sarebbe potuta pensare più vicina al giovane Joseph.
Lui è stato il primo Kennedy della sua generazione a ottenere un seggio in politica, attivo nel suo Massachusetts. Da allora è considerato uno degli astri nascenti del partito democratico, tanto che lo scorso anno gli fu affidata la replica al discorso sullo stato dell'Unione del presidente Donald Trump. Ma poi in molti gli avevano consigliati di non bruciarsi, che era troppo presto per esporsi. Ora, ha chiarito Joe, il tempo è scaduto.
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