Sabato 23 Novembre 2024

Barcone con 50 migranti si capovolge al largo della Libia, si teme la strage

Foto d'archivio

Si rischia una strage, l'ennesima, nel Mediterraneo: un barcone con oltre cinquanta migranti si è capovolto al largo della Libia ed è partita la corsa contro il tempo per salvare quante più vite possibile. Ma nel frattempo si contano già dei morti, almeno sette, in un altro naufragio al largo del Marocco. L'allarme nelle acque libiche è stato lanciato dall'ufficio locale dell'Unhcr, che ha segnalato il naufragio del barcone che trasportava almeno cinquanta persone, al largo di Misurata. La Guardia costiera libica a quel punto ha inviato i soccorsi ed il personale dell'Onu si è mobilitato da terra, pronto a fornire assistenza sanitaria ai migranti che saranno tratti in salvo, una volta sbarcati. In precedenza Alarm Phone aveva riferito che un'imbarcazione con una sessantina migranti a bordo, partita alcuni giorni fa dalla Libia, era in difficoltà da oltre 24 ore nel Mediterraneo centrale. La rete di attivisti aveva perso i contatti con i naufraghi ieri sera, dopo la prima segnalazione di pericolo, ma stamane è riuscita a parlare nuovamente con i migranti. La richiesta di aiuto è stata pressante, perché i profughi hanno iniziato ad imbarcare acqua e diverse persone, inclusi bambini, sono cadute in mare, ha riferito Alarm Phone, che ha allertato la Guardia Costiera italiana, libica e francese, le forze armate maltesi e la missione europea Eunavformed. Circa 20.000 uomini, donne e bambini sono sbarcati sulle coste del Mediterraneo dal 16 agosto al 20 settembre, secondo le stime dell'Oim: una media di oltre 600 persone al giorno, la più alta dell'anno. Allo stesso tempo, gli arrivi in Europa dal Nord Africa sono calati del 20% rispetto al 2018, grazie ai maggiori controlli alla partenza e dei pattugliamenti in mare. La fine dell'estate, tuttavia, non ha scoraggiato i migranti. Al massimo si scelgono altri percorsi, possibilmente più pericolosi, come la rotta lungo la costa atlantica, verso la Spagna. Gli ultimi a farne le spese sono stati sette marocchini, trovati morti al largo di Casablanca dopo che il loro gommone si è capovolto. Dal Marocco si fugge anche via terra: le autorità locali, da gennaio a settembre, hanno fermato 75mila persone che tentavano l'ingresso in Spagna attraverso le enclave di Ceuta e Melilla.

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