Davide Casaleggio porterà alle Nazioni Unite la piattaforma Rousseau, la creatura web ereditata dal padre Gianroberto su cui gli elettori del Movimento 5 stelle discutono e decidono. Lo farà in un incontro sulla cittadinanza digitale promosso dal governo italiano a New York e lo annuncia in un'intervista al Corriere della sera. Ma in poche ore viene travolto dalle critiche. Le più agguerrite vengono dal Pd, che insorge e invoca il rischio del conflitto di interessi. 'A nome di quale governo? Chi l'ha deciso?', si chiedono i Democratici. Ma anche le opposizioni si scaldano. Forza Italia annuncia un'interrogazione urgente al Senato per chiedere conto di "questo scempio" al ministro Di Maio, in quanto leader dei 5 Stelle. Matteo Salvini tuona che "è una vergogna" e giovedì il suo partito chiederà spiegazioni in commissione esteri alla Camera, con un question time urgente. Tanto che in serata interviene la rappresentanza diplomatica italiana alle Nazioni Unite per cercare di gettare acqua sul fuoco: si tratta di un "side event", premette. Di un convegno sulla cittadinanza digitale nel quale l'Italia sarà rappresentata dalla ministra dell'Innovazione Tecnologica Paola Pisano. Interverranno esperti internazionali del settore tra cui Davide Casaleggio, in qualità di rappresentante della società civile. Più netta la difesa di Casaleggio da parte dei Cinque stelle che tirano in ballo anche Romano Prodi: "in merito alle pretestuose e strumentali polemiche sulla partecipazione di Casaleggio all'Onu, si ricorda - fanno sapere fonti M5s - che solo un anno fa la Rappresentanza Permanente all'Onu ha organizzato un evento invitando tra gli altri il prof. Romano Prodi, in qualità di presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli". La platea tanto discussa sarà un evento sulla cittadinanza digitale, organizzato dal governo attraverso la rappresentanza permanente italiana all'Onu. Oltre a Casaleggio interverranno professionisti e rappresentanti della società civile di varie parti del mondo che si occupano di nuove tecnologie. Insomma - è la spiegazione dell'imprenditore - è inevitabile che si inviti Rousseau parlando di democrazia on line. "All'estero il progetto è diventato un case study in diversi Paesi e ci guardano con grande interesse, dovremmo esserne orgogliosi", rimarca. Ma non è il sentimento diffuso nel nuovo alleato di governo, che sospetta che la Casaleggio associati usi il governo per avere un palco internazionale e farne uno spot dei propri affari. Del resto, il sistema web nato nel 2016 come emblema della democrazia della rete e su cui gli iscritti del M5s hanno votato i candidati alle ultime europee così come il caso Diciotti e di recente il Conte bis, è da sempre nel mirino dei Dem. Il loro capogruppo al Senato Andrea Marcucci prende la palla al balzo e ricorda la multa di 50 mila euro dell'aprile scorso, quando il Garante per la privacy ha sanzionato la piattaforma perché ritenuta troppo vulnerabile. "Incredibile che ora Casaleggio parli a un evento collaterale all'Onu a nome del governo italiano. Chi lo ha deciso?", twitta il senatore sollevando un problema di "conflitto d'interessi". Un'accusa pesante amplificata dai forzisti che lo alzano a "gigantesco conflitto di interessi" e se la prendono anche con i Dem: "Mi sembra grottesco che il Pd oggi insorga contro il totalitarismo digitale di Casaleggio - denuncia Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri - e contro il suo conflitto d'interessi. Che quel modello fosse un pericolo per la democrazia non era certo un mistero quando è nata la maggioranza giallorossa". Diversa la versione di Casaleggio che al Corriere aveva chiarito: "A questo evento si parla dei diritti di tutti, in particolare della difesa dei più deboli che ancora non possono accedere ai diritti fondamentali".