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La polizia spara a Hong Kong, grave uno dei manifestanti

La tragedia questa volta è stata sfiorata come mai in passato: a quasi quattro mesi dall’inizio delle proteste pro-democrazia di Hong Kong, uno studente è stato raggiunto al torace da un proiettile sparato da distanza molto ravvicinata, come testimoniato da un drammatico video diventato virale sui social media. Le sue condizioni sono indicate come gravi ma non tali, al momento, da metterne a rischio la vita.

Mentre il presidente Xi Jinping celebrava su piazza Tiananmen i 70 anni della fondazione della Repubblica popolare con una grande parata militare e un protocollo dai contorni imperiali, nell’ex colonia britannica sono andate in scena le prime contro manifestazioni avendo nel mirino la Cina e il Partito comunista.

Le avvisaglie di una giornata ad altissima tensione erano già maturate dopo la cerimonia dell’alzabandiera tenuta in tono minore al sicuro del Convention and Exhibition Centre di Wan Chai per le temute proteste e con la governatrice Carrie Lam volata a Pechino da Xi. La polizia, all’esterno, ha usato gli spray al peperoncino dopo che la Lega socialdemocratica, che ha promosso il primo sit-in del giorno, s'è trovata di fronte un gruppo di attivisti pro-Pechino, intento a cantare l’inno nazionale cinese. A migliaia hanno poi marciato nel corteo vietato alla vigilia dalla polizia e promosso per rivendicare le riforme democratiche. Una miccia che ha accesso progressivamente gli scontri che si sono verificati in 13 distretti della città, tra l’Admiralty, Wan Chai, Causeway Bay sull'isola di Hong Kong, fino ad altre aree a Kowloon e nei Nuovi Territori.

Una ramificazione tale che ha sorpreso le forze dell’ordine, costrette a usare i lacrimogeni in 9 distretti (oltre a spray
urticanti, proiettili di gomma e cannoni ad acqua), mentre i manifestanti hanno dato fuoco a barriere improvvisate sulle strade, impegnandosi in una guerriglia insistente con la polizia antisommossa usando bastoni di bambù di ferro e bombe molotov.

«Combatti per la libertà, stai con Hong Kong!» e «Cinque richieste, non una di meno!» hanno scandito i manifestanti citando l’elenco ancora disatteso veicolato alla Lam, tra cui c'è il suffragio universale. Intorno ai palazzi istituzionali, il governo di Hong Kong ha emesso l’allerta rossa (cancellata nella notte) ordinando l'evacuazione immediata del complesso del Parlamento per motivi di sicurezza, visti gli scontri tra dimostranti e polizia, tornata ad usare i cannoni ad acqua armati con il colorante blu.

I servizi della metropolitana sono stati dimezzati dato che più della metà delle 95 stazioni sono state chiuse per evitare devastazioni, mentre gran parte del residuo trasporto pubblico è stato sospeso. E per cautela, circa 30 centri commerciali hanno chiuso i battenti, anticipando l’imminente caos.

Il capo della polizia di Hong Kong Stephen Lo ha difeso i suoi agenti sugli spari di avvertimento (almeno in sei
differenti zone) definiti «legali e ragionevoli», malgrado uno abbia raggiunto il torace dello studente di 18 anni. In una conferenza stampa convocata intorno a mezzanotte, Lo ha spiegato che c'erano condizioni di «estremo pericolo». In base al fatto che «la vita dell’agente fosse in pericolo, egli ha preso la decisione che ha preso. Penso sia legale e ragionevole», ha aggiunto.

Gli arresti intanto hanno superato quota 100, mentre i feriti sono almeno 51. E per domani sui social media si è diffusa la chiamata alla «mobilitazione contro il ferimento criminale» del 18enne da parte della polizia.

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