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Arabia Saudita, hotel aperti anche a coppie non sposate e ok alle donne nell'esercito

L’Arabia Saudita prosegue il suo cammino sulla via delle riforme e da una parte apre le porte degli hotel anche alle coppie straniere non sposate, e dall’altra fa un altro importate passo avanti nei diritti delle donne consentendo per la prima volta nella sua storia il loro arruolamento nell’Esercito.

Entrambe le iniziative, volute dal controverso principe ereditario Mohammad bin Salman, rientrano nel cosiddetto programma 'Vision 2030', lanciato per rendere il Paese indipendente dal petrolio, oltre che per attrarre investimenti esteri e favorire lo sviluppo del turismo.

Le coppie devono provare di essere sposate per poter affittare camere d’albergo in Arabia Saudita, ma questa regola è stata allentata per gli stranieri, riporta la Bbc: «A tutte le coppie viene chiesto di mostrare il documento di famiglia o la prova che sono marito e moglie quando fanno il check-in negli hotel», ha reso noto la Commissione spiegando che questa regola non verrà più applicata ai «turisti stranieri».

Secondo le nuove direttive, inoltre, tutte le donne sole - non solo le straniere - potranno pernottare negli hotel e le turiste non saranno più obbligate a indossare abiti che coprono completamente il corpo, ma dovranno comunque indossare abiti adeguati. Resta invece il divieto di consumo dell’alcol.

Allo stesso tempo, riporta il quotidiano Asharq Al-Awsat, l'Esercito aprirà le porte anche alle donne, che finora potevano essere impiegate solo nei servizi di sicurezza oppure potevano operare in aree come la lotta al narcotraffico, la vigilanza dei detenuti nelle carceri e le indagini criminali.
Si tratta di una decisione storica, al pari di quella presa dal principe ereditario l’anno scorso, quando è stato abolito il divieto per le donne al volante. Inoltre, da agosto le 'over 21' possono viaggiare all’estero senza il permesso di un tutore maschio.

Le donne potranno così imbracciare il mitra arruolandosi come soldatesse semplici, con la possibilità di fare carriera fino al grado di sergente nei vari rami dell’esercito. La loro "ammissione nel ministero più importante del regno è un grande passo nella direzione giusta", ha commentato al giornale Hassan al-Shihiri, un ex ufficiale del ministero della Difesa.

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