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Abusi sugli uiguri, un video incastra Pechino: "Uomini bendati e con le mani dietro la schiena"

Un video shock incastra la Cina sugli abusi nei confronti degli uiguri, la minoranza turcofona e musulmana che vive nella regione nordoccidentale cinese dello Xinjiang.

Postato online da un anonimo, il filmato ritrae centinaia di uomini con le teste rasate, gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena. Tutti indossano giubbotti viola e arancione con la scritta "Kashgar Detention Center". Il video, filmato proprio nello Xinjiang da un drone "Made in China" DJI e diffuso dalla Cnn, è ritenuto «autentico» dall’intelligence americana.

Il filmato è stato postato il mese scorso da un utente YouTube con il nome "Fear on War" che, nelle note di
accompagnamento, lo descrive come una dimostrazione «dell’oppressione dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte del governo cinese nella regione autonoma degli uiguri».

Sul video shock le autorità dello Xinjiang si sono limitate a dire che «il giro di vite sui reati previsti dalla legge è una
pratica comune in tutti i Paesi. La stretta nello Xinjiang non è mai stata legata all’etnia o alla religione. Il trasporto di
detenuti da parte delle autorità giudiziarie è legato alle normali attività giudiziarie». I detenuti in Cina sono in
effetti regolarmente trasportati con gli occhi bendati, ma quello che non è chiaro è di cosa siano ritenuti responsabili le centinaia di uomini del filmato, sorvegliati da vicino da decine di agenti Swat.

Secondo alcuni osservatori, il video è stato girato nella stazione ferroviaria di Korla, dove - secondo quanto riportato
dalla Cnn - gli agenti dell’intelligence sono stati in grado di verificare lo spostamento di 500 prigionieri dall’area di
Kashgar nei mesi scorsi. A Korla si trova infatti un centro di detenzione ben più ampio e capiente di quello di Kashgar, dal quale sembrano provenire gli uomini.

Secondo esperti dell’Onu e attivisti, almeno un milione di uiguri e musulmani sono rinchiusi in centri di detenzione nello Xinjiang. Centri che Pechino descrive come di «addestramento» per aiutare a sradicare l’estremismo e insegnare nuove competenze a chi vi è rinchiuso. Gli ex detenuti hanno decritto però nel tempo una realtà ben diversa fatta di abusi, con i musulmani costretti a mangiare maiale e parlare in mandarino.
L’associazione Human Right Watch ha criticato Pechino per il video che mostra, a suo avviso, le evidenti violazioni dei diritti umani perpetrate in Cina. Pur non essendo in grado di verificare l’autenticità del video, l’associazione ha chiesto un’indagine indipendente visto che le autorità cinesi «hanno perso credibilità su questo tema mesi fa negando addirittura l'esistenza di abusi»

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