L'esercito turco si sta preparando ad attaccare Kobane dal fronte occidentale. Le truppe di Assad sarebbero al confine per aiutare i curdi. Intanto arrivano le prime notizie sul bilancio delle vittime di un bombardamento turco compiuto ieri nel nord-est della Siria. Un giornalista curdo-siriano è morto in seguito alle ferite riportate nel raid di Ankara assieme ad altri giornalisti, civili e miliziani curdi, secondo quanto riferito da media curdi. Nell'attacco erano morte 14 persone, tra cui un altro giornalista curdo Saad Ahmad, e un reporter straniero di cui non si conoscono ancora le generalità. Numerosi carri armati, mezzi blindati e unità militari dell'esercito turco e delle milizie arabe filo-Ankara sono entrati nelle ultime ore nel nord della Siria a ovest del fiume Eufrate, in un'area già controllata dalla Turchia, per sferrare un attacco a Kobane dal fronte occidentale. Lo riferiscono fonti militari di Ankara. Le prime truppe di Damasco sono entrate a Tal Tamr, cittadina siriana a una ventina di km dal confine turco, per "contrastare l'aggressione della Turchia": lo afferma l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, senza fornire altre precisazioni. In questo momento nel nord est della Siria, l'area interessata dagli scontri con l'esercito turco, ci sono 200mila profughi e 1,5 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria, con un forte rischio di malattie infettive, afferma l'Oms dicendosi 'gravemente preoccupata' per la situazione, anche per gli attacchi che stanno subendo gli ospedali e le altre strutture sanitarie. "Non è vero che l'Italia è rimasta indietro" sull'embargo alle armi alla Turchia, "l'Italia è capofila di una decisione forte dell'Ue sul tema, ma deve essere unitaria, altrimenti non è efficace. Se siamo capofila di una simile decisione non vuol dire mica che vogliamo vendere armi a Ankara". Lo afferma il premier Giuseppe Conte interpellato dai cronisti ad Avellino.