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Giappone, il tifone Hagibis miete altre vittime: uccise 70 persone

Il tifone Hagibis, che ha colpito il Giappone tra sabato e domenica, ha ucciso 70 persone, secondo un nuovo bilancio del canale televisivo pubblico NHK. Quindici persone sono ancora disperse.

Secondo i meteorologi giapponesi, più di 100.000 soccorritori sono ancora alla ricerca di sopravvissuti in zone inondate, colpite da frane mortali innescate dalle piogge «senza precedenti» che hanno accompagnato Hagibi.

«Le forti piogge hanno innalzato il livello dei fiumi e indebolito la terra in alcune zone», ha avvertito il portavoce del governo Yoshihige Suga. «Invitiamo gli abitanti a non lasciare andare la loro attenzione e a mantenere la massima vigilanza».

Il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, ha sottolineato l’importanza di dare sollievo immediato alle popolazioni colpite dal passaggio del super-tifone, assicurando che il governo utilizzerà i fondi di riserva e sbloccherà fondi supplementari per i lavori di ricostruzione.

«Siamo preoccupati che l’impatto sulla vita e sull'attività economica possa prolungarsi», ha detto Abe durante un incontro con la task force messa a punto per fare fronte al disastro provocato da Hagibis.

Intanto, proseguono le operazioni di ricerca dei dispersi, con i soldati delle Forze di Auto-Difesa, l’esercito giapponese, all’opera soprattutto nella prefettura di Nagano, una delle aree maggiormente colpite dal passaggio del super-tifone, assieme a Fukushima, nel nord-est del Paese.

Il ministro della Difesa, Taro Kono, ha anche richiamato duecento riservisti delle Forze Armate per le operazioni di soccorso, primo caso dal terremoto e successivo tsunami che hanno colpito Fukushima nel 2011.

Riprendono, intanto, i collegamenti ferroviari, anche se in alcuni punti il servizio è ridotto, e ci vorrà «diverso tempo» prima che venga ripristinata per interno la linea dei treni-proiettile Shinkansen tra Tokyo e Kanazawa, ha riferito la East Japan Railway.

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