È stato trucidato in un agguato Nicola Gerosa. L’imprenditore valtellinese che da anni viveva nella Repubblica Dominicana dove aveva diverse attività è stato bloccato mentre era in macchina con la moglie, Yenifer Clamont, da due altre auto in una delle vie turistiche di Boca Chica. Auto da cui sono stati sparati diversi colpi di pistola che lo hanno ferito a morte, mentre la moglie è rimasta illesa. Il tutto è accaduto intorno alle 22. La polizia, spiegano i media locali, ha fermato per interrogarlo Cristian Besana, 42 anni, il socio di Gerosa. La tragica notizia è rimbalzata oggi in Valtellina: la questura del capoluogo valtellinese, informata dell’omicidio dall’Ambasciata italiana, ha a sua volta informato i familiari che ancora vivono nella zona di Sondrio, la provincia più a Nord della Lombardia. Gerosa, 57 anni, era proprio originario di Sondrio, dove qualche anno fa ha lasciato l’ex moglie e la figlia Michela di 23 anni per trasferirsi ai Caraibi. "Con papà mi tenevo in contatto - ha raccontato in lacrime la ragazza -. L’ho sentito nei giorni scorsi perché mi ha contattato per farmi gli auguri per il mio compleanno. Era tranquillo, come tutte le altre volte. Mi ha detto un poco del lavoro e si è preoccupato di come stessi io. Anche con mamma era rimasto in buoni rapporti". Quando è stato bloccato, Gerosa si stava dirigendo presso uno dei suoi negozi in Calle Duarte, una delle vie più turistiche della cittadina sul mare. Dalle altre due vetture sono partiti diversi colpi di pistola calibro 9. L’imprenditore, raggiunto da diversi proiettili, è quindi morto per le ferite riportate, mentre gli assalitori si sono dileguati. La polizia ha fermato il socio dell’imprenditore, Cristian Besana, di 42 anni, a cui è stato chiesto di rispondere ad alcune domande. Gerosa è il secondo italiano ucciso in pochi giorni a Boca Chica. Il pensionato sardo Piero Testoni è stato trovato morto nella sua residenza nella località dominicana nudo sul letto con mani e piedi legati. Per l’omicidio di Testoni è stata arrestata una ventiquattrenne che ha confessato. "La zona di Boca Chica - spiega un altro imprenditore valtellinese con interessi economici in un’altra città della Repubblica Dominicana - non gode di buona fama. Il tasso di criminalità locale desta più di qualche allarme». Nicola aveva a Boca Chica anche un locale con piano-bar molto frequentato anche dai turisti che si recano nella Repubblica caraibica. Ancora non si sa quando la salma dell’imprenditore valtellinese verrà rimpatriata. Nessuna notizia in proposito è stata, al momento, comunicata alle autorità provinciali.