Abou Bakr al-Baghdadi, leader dell’Isis, è nato nel 1971 a Samarra, in Iraq in una famiglia della classe media sunnita. Laureato a Baghdad nel 1996 in Studi Islamici, fu arrestato nel febbraio 2004 dalle forze di occupazione Usa che lo rilasciarono dopo 10 mesi, ritenendolo non pericoloso. Dopo il rilascio, entrò in contatto con al Qaeda. Nel 2010 divenne leader dell’Isis in Iraq, organizzazione che nel 2013 si diffuse nell’intero Medio Oriente. Si nasconde da cinque anni. Anni in cui ha diffuso video con i suoi sermoni, compreso quello nel quale annunciava che il Califfato avrebbe «presto conquistato Roma». In aprile è stato pubblicato un video dell’ala mediatica dell’Isis al-Furqan che mostrava un uomo che si spacciava per Baghdadi. Era la prima volta che Baghdadi veniva visto dal luglio 2014, quando aveva parlato nella Grande Moschea di Mosul. Il 29 giugno del 2014, al-Baghdadi viene proclamato «Califfo» dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. Il 5 luglio si mostra in pubblico per la prima volta e rivolge un’allocuzione dall’interno della Grande moschea al-Nuri. Nel febbraio 2018, diversi esponenti statunitensi avevano dichiarato che Baghdadi era stato ferito in un attacco aereo nel maggio 2017 e aveva dovuto rinunciare al controllo del gruppo terroristico per cinque mesi a causa delle sue ferite.