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Attacco in Siria, Macron: "La Nato è in stato di morte cerebrale"

Le inattese parole del presidente francese Emannuel Macron sullo stato di «morte cerebrale», in cui a suo dire si trova la Nato, hanno scatenato una levata di scudi in difesa dell’Alleanza da parte di Germania e Stati Uniti e il plauso di Mosca, da sempre critica sulle condizioni di salute e l’efficacia del blocco.

In una lunga intervista all’Economist, a poche settimane dal summit dell’Alleanza di dicembre a Londra, Macron ha denunciato senza mezzi termini che «stiamo vivendo la morte cerebrale della Nato». Il riferimento era alla mancanza di coordinamento tra Europa e Stati Uniti e all’azione aggressiva in Siria della Turchia, un membro chiave dell’Alleanza Atlantica. «Non c'è alcun coordinamento del processo decisionale strategico tra gli Stati Uniti e i suoi alleati», ha dichiarato il capo dell’Eliseo, «c'è un’azione aggressiva non coordinata da parte di un altro alleato della Nato, la Turchia, in un’area in cui sono in gioco i nostri interessi».

La cancelliera tedesca Angela Merkel è intervenuta, dopo poche ore, a moderare Macron: «Ha usato parole drastiche, che non collimano con la mia visione della cooperazione nella Nato». «Non abbiamo bisogno», ha aggiunto, dopo aver avuto un colloquio con il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, «di opinioni così generiche, anche di fronte all’esistenza di problemi ai quali bisogna applicarsi insieme». Parlando alla stampa da Berlino, a fianco di Merkel, il numero uno della Nato ha assicurato che l’Alleanza «è forte» e ha avvertito che ogni tentativo di allontanare l’Europa dal Nord America «rischia non solo di indebolire l’Alleanza, ma anche di dividere l’Europa».

Gli ultimi sviluppi in Siria hanno visto l’intervento militare turco contro le forze curde nel Nord, fortemente criticato da alcuni membri Nato come la Francia, ma reso possibile dal ritiro delle truppe Usa, ordinato dal presidente Usa Donald Trump. Per Macron, «politicamente e strategicamente dobbiamo riconoscere che abbiamo un problema». Anche gli Usa non hanno condiviso l’allarme di Macron. «Credo che la Nato resti una delle partnership più cruciali e strategiche nella storia», ha affermato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, nel corso di una visita a Lipsia. Ecco perchè, ha aggiunto, «è un imperativo assoluto che ciascun Paese membro contribuisca in modo adeguato alla missione per una sicurezza comune».

L’unico plauso all’analisi impietosa di Macron è arrivato da Mosca, partner cruciale - a suo dire - con cui serve «riaprire un dialogo strategico». La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha definito quelle di Macron «parole d’oro» e «sincere, che riflettono l’essenziale, una definizione precisa dello stato attuale della Nato». Il presidente francese però nella stessa intervista aveva pronunciato anche parole severe sulla Russia di Putin, il cui modello, a suo giudizio, è «insostenibile».

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