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La caduta del muro di Berlino, 30 anni fa la rivoluzione che cambiò la Germania e il mondo

Berlino festeggia il trentennale della caduta del muro. Era il 9 novembre del 1989 quando la Germania cessava di essere divisa in due. Oggi con l’arrivo al palazzo presidenziale Bellevue dei capi di Stato di Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia, stanno cominciando nella capitale tedesca le celebrazioni le quali includono stasera un grande spettacolo di musica, immagini e musica.

I presidenti dei Paesi dell’allora blocco comunista sbriciolatosi dopo la barriera di Berlino, visiteranno il Memoriale del Muro che conserva impianti di confine e dove è in programma fra l’altro un discorso del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e una commemorazione con la cancelliera Angela Merkel nella Cappella della riconciliazione.

Lo spettacolo - definito «crossmediale» perché composto da musica, video, recitazione, giochi di luci e racconti di
testimoni dell’epoca - comincerà alle 18 e si svolgerà alle spalle della Porta di Brandeburgo, il simbolo di Berlino. Si prevede l’afflusso di decine di migliaia di persone sovrastate da un tendone fluttuante lungo 150 metri e composto
da centomila strisce variamente colorate.

Il Maestro Daniel Barenboim dirigerà una Quinta sinfonia di Beethoven eseguita dall’orchestra della Staatsoper di Berlino ma ci sarà anche tanta altra musica, tra cui quella di Westbam, uno dei dj techno e musicisti elettronici più famosi di Germania.

Un momento di festa e di gioia che però non fa dimenticare le profonde differenze che ancora esistono tra la parte occidentale e orientale della nazione. «Per la parità tra Germania Est e Ovest ci vorranno 50 anni o di più. Dopo 10 o 20 anni si era pensato che sarebbe stato più veloce», ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in un’intervista a Sueddeutsche Zeitung sulla sua esperienza come cittadina della Ddr.

Merkel racconta della prima volta in cui è andata da sola a Costanza per motivi di studio ed era spaventata. «Mi sono chiesta davvero se fosse sicuro per una donna dormire da sola in un hotel dell’ovest. Semplicemente non avevo l’esperienza della libertà», prosegue la cancelliera. «Anche quella deve essere esercitata. Anche lo sforzo per la libertà, il dover decidere su tutto deve essere imparato. La vita nella Ddr era in qualche modo comoda, perché si sapeva che non si potevano influenzare certe cose», aggiunge.

Spesso le viene rimproverato di rappresentare troppo poco i cittadini dell’Est, domandano gli intervistatori. «Quando sono entrata in politica - risponde - rappresentavo uno strano esemplare che racchiudeva una moltitudine di minoranze: ero protestante, donna, allora ancora giovane, dell’Est e scienziata. Tutte cose che nella Cdu non accadevano spesso. Per questo non potevo rappresentare tutte le componenti di minoranza contemporaneamente», risponde Merkel.

Il muro di Berlino è scomparso per la maggior parte tra il 1989 e il 1991 e suoi resti sono ancora visibili solo in circa 25 punti della capitale tedesca. La barriera della Ddr si è poi polverizzata in centina di frammenti esposti in diverse parti del mondo, dall'Italia alle Hawaii fino in Australia.

A Berlino resti del Muro sotto protezione come monumenti si trovano lungo i 43 chilometri della ex striscia di confine interna alla città divisa fra est e ovest. Il tratto più famoso e lungo sopravvissuto alle demolizioni è quello con i noti murales della East Side Gallery, privilegiata meta di turisti.

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