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Papa Francesco torna in Asia, tappe in Thailandia e Giappone

Quasi ventisettemila chilometri per uno dei viaggi più lunghi, finora, del suo pontificato. Papa Francesco tornerà in Asia, in Thailandia e Giappone, dal 20 al 26 novembre per il suo trentaduesimo viaggio apostolico del pontificato e il settimo di questo 2019.

Arriveranno così a 51 i Paesi da lui visitati.  Il dialogo interreligioso e la pace saranno tra i temi principali di questa visita apostolica in due Paesi in cui la comunità cattolica è piccolissima: l’1% della popolazione in Thailandia e lo 0,4% in Giappone. Ma anche la difesa della vita e della dignità della persona sono tra i temi attesi, considerato che si tratta di Paesi stretti tra tradizioni antichissime e modernità. Una situazione, questa, che tocca particolarmente il Giappone dove è sempre più forte la secolarizzazione e anche la piaga della solitudine, soprattutto tra i più giovani, tra le cause del gran numero di suicidi.

Il Papa pronuncerà una ventina di discorsi, in spagnolo. A fargli da interprete due persone di 'famiglià: in Thailandia sarà la cugina, la suora salesiana Ana Rosa Sivori, da oltre cinquant'anni missionaria nel nord del Paese; e in Giappone il provinciale dei Gesuiti, padre Renzo de Luca, inviato da giovane prete nella terra del Sol Levante proprio da Bergoglio quando era a sua volta provinciale in Argentina.

È la seconda volta che questi due Paesi accolgono un Papa. Prima di Francesco erano stati visitati da Giovanni Paolo II negli anni '80. Gli incontri con le autorità ma anche con i giovani, le occasioni di scambio con i buddisti e gli scintoisti, il ricordo di alcune grandi tragedie, come la devastazione della bomba atomica ad Hiroshima saranno tra gli appuntamenti principali di questa settimana densa di appuntamenti. Ma in primo piano potrebbero anche esserci parole per le tensioni più attuali che interessano il grande continente asiatico.

Durante il volo dalla Thailandia al Giappone Papa Francesco invierà tre diversi telegrammi ai governi di Cina, Hong Kong e Taiwan, come ha detto oggi il portavoce vaticano Matteo Bruni.  Infine potrebbe esserci, a margine della messa a Tokyo, un incontro particolare: quello con l’ex boxer giapponese, Iwao Hakamada, 83 anni. Ha trascorso 48 anni della sua vita nel braccio della morte prima di essere rilasciato nel 2014.

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