Sbagliato il comportamento, sbagliato il tono, sbagliata la strategia mediatica. Ha avuto un devastante effetto boomerang l’intervista alla Bbc concessa da un’ovattata sala di Buckingham Palace dal principe Andrea come tentativo di autodifesa dalle accuse sulle frequentazioni con Jeffrey Epstein, il magnate americano sospettato di pedofilia e abusi sessuali morto di recente suicida in carcere, e sui presunti rapporti intimi avuti con una 17enne messa di fatto 'a sua disposizione' dal miliardario amico di ricchi e potenti. Un tentativo goffo, confuso e freddo, come sentenziano unanimi i media britannici, gli analisti di faccende reali, varie persone vicine alle vittime. Tanto autolesionistico quanto prevedibile, nel giudizio degli stessi ambienti di corte dai cui corridoi le immancabili fonti bene informate lasciano trapelare la reazione - ad un tempo inquieta, sconsolata, irritata - sia della 93enne regina Elisabetta sia dell’erede al trono Carlo. Il chiacchierato duca di York, 59 anni, terzogenito di Sua Maestà e fratello minore di Carlo, si è lasciato mettere sulla graticola da Emily Maitlis, anchorwoman canadese del programma serale Newsnight sugli schermi della tv pubblica britannica, senza domande concordate e senza rete. Ed è andato incontro a quello che il Mail on Sunday sintetizza fra gli altri come «un disastro» d’immagine a tutto tondo. Ha negato «categoricamente" di aver mai fatto sesso con Virginia Roberts Giuffre, la giovane donna finita nelle grinfie di Epstein non ancora maggiorenne che adesso gli imputa d’aver approfittato di lei tre volte in altrettante residenze del defunto finanziere (a Londra, a New York e su un’isola caraibica). Ma ha poi detto vagamente di «non ricordare» se l’abbia incontrata. Mentre ha invocato alibi apparsi a diversi osservatori non convincenti per contestare l'accusatrice: raccontando ad esempio di aver avuto a suo tempo "una condizione medica» che non gli permetteva di sudare per smentirla sul fatto che sudasse copiosamente; sostenendo di aver portato una delle sue figlie a prendere una pizza la sera del primo asserito rendez-vous; o ancora avanzando un generico dubbio sulla possibile manipolazione di una foto saltata fuori dal passato a immortalarlo con il braccio a cingere la ragazza. Al di là dei dettagli, i giornali rinfacciano tuttavia al principe degli scandali, già consorte di Sarah Ferguson, soprattutto di non aver espresso «una singola parola di rammarico» o di «rimorso» verso le vittime di Epstein. «Ha dato solo prova di arroganza», taglia corto la biografa reale Angela Levin. «Il motto della regina è 'mai protestare, mai spiegare', ma il principe Andrea è sempre stato arrogante», rincara, aggiungendo di ritenere che la sovrana sia ora «estremamente imbarazzata in fondo al cuore». Fonti interne al palazzo citate dal Times come dalla Bbc riferiscono del resto che l’intervista era stata sconsigliata, che Elisabetta e Carlo avevano accolto con «allarme e incredulità» l’intenzione di offrila e che un addetto alle pubbliche relazioni non aveva esitato a dimettersi due settimane fa. «Credo che il duca abbia rotto gli argini senza ascoltare alcun consiglio, ogni persona sensata esperta di pr avrebbe reagito con orrore all’idea di metterlo di fronte a una telecamera per spiegare l’amicizia con Jeffrey Epstein», sospira Dickie Arbiter, storico ex portavoce di casa Windsor. Un orrore che in modo diverso ha preso alla gola, nel guardare la Bbc, un’amica di Virginia citata dai tabloid. E che comunque non impedisce a Gloria Allred, avvocato di altre parti lese nel caso Epstein, di non giudicare l’affare chiuso. Perché "le accuse sono molto serie», avverte, e le risposte andranno date in sede penale: «Che a doverle dare sia - parafrasando Mark Twain - il principe o il povero».