Dopo Europa e Stati Uniti, anche la Cina si prepara ad arrivare su un sempre più affollato Marte. Il Paese asiatico ha infatti annunciato che invierà un rover sul Pianeta rosso a metà del 2020, dopo il successo degli ultimi test fatti sul primo modello realizzato nel paese. Il primo veicolo spaziale cinese, come riporta il sito spaceflightnow, verrà fatto partire sul potente lanciatore Long March 5 all’inizio del prossimo luglio, dal centro spaziale Wenchang nell’isola di Hainan. La settimana scorsa invece sono arrivati gli ambasciatori e plenipotenziari di 19 paesi, tra cui quelli dell’Unione Europea, Unione africana, Francia, Italia e Brasile, a vedere i test da terra del lander cinese. Se il lancio dovesse andare secondo i piani la prossima estate, la missione dovrebbe raggiungere Marte all’inizio del 2021 per poi rilasciare il modulo di atterraggio. L’orbiter ruoterà intorno al pianeta per trasmettere le comunicazioni al rover e fare le sue misurazioni scientifiche con camere ad alta e media risoluzione, un radar per sondare la struttura sotto la superficie, uno spettrometro per l’analisi dei minerali e sensori per raccogliere dati sull'interazione tra il vento solare e l’atmosfera marziana. Anche il rover, progettato per operare tre mesi, avrà la propria camera e radar per studiare gli strati sotterranei sotto il sito di atterraggio, oltre ad uno spettrometro ed una stazione meteo. Per la Cina è il secondo tentativo di raggiungere Marte, dopo quello fallito del 2011 dell’orbiter Yinghuo 1. Finora è riuscita a far atterrare due veicoli spaziali sulla Luna, e ha in programma di farvi arrivare un terzo lander nel 2020 per la prima missione di raccolta di campioni lunari dopo oltre 40 anni. Il paese ha inoltre siglato più di 140 accordi di cooperazione spaziale con 45 paesi e organizzazioni internazionali.