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Sciopero nazionale in Colombia, almeno 42 feriti e 36 arresti

Sono almeno 42 le persone ferite nel quadro dello sciopero nazionale organizzato ieri in Colombia da sindacati e organizzazioni sociali. Lo riferisce l'emittente "BluRadio", che cita fonti della polizia, secondo cui anche 37 agenti sono stati feriti. Almeno 36 persone, inoltre, sono state arrestate nelle città di Bogotà, Villavicencio, Popayan, Manizales e Bucaramanga e dovranno rispondere delle accuse di detenzione di armi da fuoco, blocco di strade pubbliche e danni a beni altrui.

Secondo stime del governo, riprese dal quotidiano "El Espectador", almeno 207 mila persone hanno preso parte alle
proteste in tutto il paese.

Il ministero dell'Interno ha reso noto che almeno quattro comuni hanno proclamato il coprifuoco: Cali, Facatativà (Cundinamarca), Popayan e Candelaria (Valle del Cauca). Nella serata di ieri, rivolgendosi ai colombiani, il presidente Ivan Duque ha dichiarato che il governo "ascolta i manifestanti".

"Nonostante gli atti di violenza, attribuiti a vandali che non rappresentano lo spirito dei manifestanti, abbiamo
dimostrato che in questo paese le libertà individuali vengono esercitate senza essere violate", ha detto Duque. "Oggi hanno parlato i colombiani, li stiamo ascoltando".

Ieri le Nazioni Unite avevano espresso preoccupazione per le misure di sicurezza disposte dal governo colombiano in vista dello sciopero nazionale. In vista della manifestazione il governo colombiano aveva emesso un decreto per "garantire il mantenimento dell'ordine pubblico". Il decreto dava via libera all'imposizione del coprifuoco e proibiva la vendita di bevande alcoliche. La misura, inoltre, disponeva la chiusura di tutte le frontiere terresti e fluviali fino alle ore 5 del 22 novembre.

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