Lunedì 23 Dicembre 2024

Nato, Erdogan attacca Macron: "Sei in stato di morte cerebrale"

Erdogan

«Macron ha detto che la Nato è in stato di morte cerebrale. Macron, ascolta cosa ti dico dalla Turchia, lo dirò anche alla Nato: prima di tutto fai controllare la tua morte cerebrale». Alla vigilia del vertice di Londra, che la segnerà i 70 anni dell’Alleanza, Recep Tayyip Erdogan si scaglia contro il suo omologo francese, colpevole secondo lui di aver osteggiato l’operazione militare turca in Siria contro le milizie curde Ypg. «Queste dichiarazioni sono adatte solo a persone come te che sono in stato di morte cerebrale. Non rispetti i tuoi obblighi nella Nato, non paghi neppure quello che dovresti pagare alla Nato, ma quando c'è da mettersi in mostra ti metti in mostra», ha accusato il presidente turco, dopo che ieri il suo ministro degli Esteri aveva bollato Macron come «sponsor del terrorismo». «Escludere o non escludere la Turchia dalla Nato... - ha attaccato ancora Erdogan - hai l’autorità per prendere una decisione del genere?». Parole che hanno scatenato l’immediata reazione di Parigi. Per l’Eliseo, «non si tratta di una dichiarazione, sono insulti» che rappresentano «l'ultimo eccesso» del leader di Ankara. Per questo, «l'ambasciatore turco verrà convocato al ministero per spiegarsi». Lo scontro esplode nel momento più delicato, dopo settimane di accuse incrociate tra le cancellerie europee e Ankara, accusata di aver ulteriormente destabilizzato la Siria e indebolito la lotta all’Isis con la sua incursione militare. Martedì e mercoledì i 29 capi di stato e di governo della Nato si riuniranno per discutere dei tanti dossier aperti. Tra questi spicca l’aumento dei contributi al 2% del Pil chiesto da Donald Trump. Secondo le stime contenute in un documento reso noto oggi dall’Alleanza, nell’ultimo anno l’Italia ha aumentato dello 0,01% della sua ricchezza prodotta le proprie spese nella difesa, attestandosi all’1,22% del Pil. Complessivamente, ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg, gli investimenti dei Paesi membri aumenteranno nel 2019 del 4,6%, con una proiezione nel quadriennio 2016-2020 di 130 miliardi di dollari spesi. L'obiettivo del 2% per tutti entro il 2024 - raggiunto finora solo da 9 membri - appare però ancora lontano. E la Germania ha già annunciato che non ce la farà prima dei primi anni del 2030. «Trump ha ragione quando dice che è importante che gli alleati spendano di più per la difesa, ma i Paesi europei ed il Canada devono farlo non per far piacere a Trump, bensì per far fronte alle sfide», ha detto Stoltenberg, facendo riferimento tra l'altro «al terrorismo che rialza la testa, alle minacce cyber» e alla «Russia più assertiva», che rappresenta non una «minaccia militare imminente» ma «una sfida strategica». Attorno al tavolo di Londra la tensione si annuncia alta. E dopo il duro scontro verbale di oggi, la riunione a 4 sulla Siria tra Erdogan, Macron, Angela Merkel e Boris Johnson, prevista a margine del summit, rischia di fallire ancor prima di cominciare.

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