"Stiamo scioperando da un anno ma chi governa ignora ancora la crisi climatica" e "non c'è una soluzione sostenibile". Delusa ma non rassegnata, Greta Thunberg parla alla stampa, dopo essere arrivata a Madrid dove è in corso la Conferenza sul clima. Nove ore di viaggio in treno da Lisbona. "Andiamo avanti con la nostra azione», avverte seria auspicando «sinceramente che dalla Cop25 venga fuori qualcosa di concreto". Attesa in stazione da uno sciame di giornalisti, telecamere e microfoni da tutto il mondo, la giovane attivista svedese - che è accompagnata dal padre - scortata dalla polizia è scesa con sotto braccio il cartello con la scritta "Sciopero per il clima" che porta sempre con sè: dalle manifestazioni solitarie del venerdì cominciate nell’agosto 2018 davanti al parlamento svedese a quelle assieme al movimento di giovani di tutto il mondo da lei ispirati Fridays for future. Ironica, ha twittato ai suoi oltre tre milioni di follower di essere arrivata in Spagna aggiungendo: "Credo che nessuno mi abbia vista". C'è stato anche chi ha avuto da ridire su questo viaggio che non sarebbe stato "a zero emissioni", come invece fatto in barca a vela per raggiungere gli Usa e tornare, in quanto per 200 chilometri la locomotiva sarebbe stata a diesel. Greta ha fatto prima un salto nel quartiere fieristico che ospita la Conferenza delle parti dell’Onu sui cambiamenti climatici (Cop) che si conclude il 13 dicembre e dove si è festeggiato lo "Young and Future Generations Day", un tema molto sentito quest’anno vista la mobilitazione dei ragazzi sul tema del clima. Dopo, la conferenza stampa nel centro sociale e culturale "La Casa Encendida" assieme ad altri tre attivisti sul palco dove ha catalizzato l’attenzione (tanto che Greta ha chiesto ai giornalisti di non fare domande solo a lei). Nel tardo pomeriggio si è unita ai giovani alla stazione Achoa per la "marcia del venerdì" sul clima. Greta è ormai un simbolo globale ed è tra i personaggi più gettonati anche sull'app per incontri amorosi Tinder, dove è sbarcata in massa la Generazione Z. I ragazzi sotto i 25 anni sono la maggioranza sulla piattaforma dove mostrano una notevole attenzione alle tematiche green. Alla Cop c'è molta attesa per il suo intervento, che sembra in agenda lunedì nell’ambito di un evento dell’Unesco. Nel settembre scorso, Greta e altri 15 ragazzi provenienti da 12 Stati del mondo hanno presentato uno storico reclamo al Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia per protestare contro l’inazione dei governi di fronte alla crisi del clima sostenendo che il fallimento degli Stati nell’affrontare la crisi costituisca una violazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Obiettivo è incoraggiare un’azione urgente per ridurre il riscaldamento globale e mitigare l’impatto della crisi climatica. Come in altre occasioni, dalla Cop 24 in Polonia al summit sul clima del settembre scorso all’Onu, la sedicenne con la sindrome di Asperger dovrebbe nuovamente scuotere i 196 Paesi partecipanti chiedendo un’azione urgente. Si sta intanto concludendo la prima settimana di negoziazioni in cui gli sherpa cercano punti di accordo sui vari dossier per preparare i documenti da sottoporre nella seconda settimana ai ministri e capi di stato o di governo affinchè arrivino a un’intesa. I nodi principali del negoziato iniziano ad emergere con le prime divergenze importanti sul tema del "Loss&Damage" cioè le perdite e i danni subiti dai Paesi più poveri che chiedono contributi a quelli ricchi mentre proseguono i negoziati informali sui meccanismi di mercato (previsti dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi del 2015) in modo da evitare il «doppio conteggio» delle riduzioni di emissioni di gas serra. C'è poi il tema della trasparenza.