Ha abusato di una ragazzina di 11 anni, costringendola ad assumere droga "per essere disinibita" e a prostituirsi. Parla di questo la condanna a 11 anni di Antonio Rao, il 67enne di Anoia (Reggio Calabria) latitante dallo scorso giugno arrestato dalla Squadra mobile di Torino in Bolivia. Condannato per violenza sessuale su minore e per reati di droga, era fuggito pochi giorni prima che venisse attuata la sentenza nei suoi confronti. La vittima del latitante, nata in Romania, era arrivata nel 2009 a Torino, "costretta a vivere in un ambiente degradato e spesso lasciata senza cibo". A denunciare le violenze, e le sevizie, nei suoi confronti, è stata la stessa bambina, che si era annotata i nomi, e gli indirizzi, degli uomini con cui era costretta ad avere rapporti sessuali. Antonio Rao è stato catturato insieme a Joseph Michel Bernard Dalmasso, francese di 62 anni. Rao, deve scontare dieci anni di carcere oltre che per la violenza sessuale sulla bambina, anche per violazione della legge sugli stupefacenti. Nel 2012 erano stati arrestati nell’inchiesta Rewind della Squadra mobile di Torino, che aveva smantellato un gruppo criminale vicino alla criminalità organizzata calabrese dedito all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina; Rao era il tramite tra i trafficanti brasiliani e quelli italiani. Dopo la scarcerazione, aveva violentato la ragazzina, Dalmasso invece era stato affidato a una comunità di recupero da cui era scappato. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, hanno portato gli investigatori ad individuare le persone che hanno aiutato Antonio Rao a organizzare la fuga pochi giorni prima che venisse emesso il provvedimento di carcerazione. Tre persone, due donne e un uomo residenti nel torinese, sono state indagate per favoreggiamento. I tre lo hanno accompagnato in Spagna - prima tappa della sua fuga - e poi, durante la latitanza, gli hanno procurato e inviato il denaro necessario al suo sostentamento. Rao è stato individuato dagli investigatori a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, in un'abitazione signorile non lontana dal centro città. Al momento dell'arresto aveva un passaporto falso, intestato a un italiano nato in Argentina che ne aveva denunciato lo smarrimento, e un biglietto per Madrid prenotato, con nome falso, per il 15 dicembre. Dalmasso è stato trovato a Pindoretama, località costiera nei pressi della città di Fortaleza.