Lunedì 23 Dicembre 2024

Francia nella morsa degli scioperi, proteste e blocco totale del Paese

Lo sciopero sta piegando la resistenza dei francesi, oggi alle prese con la 5/a giornata di blocco totale del Paese e caos sulle strade, nelle stazioni, negli aeroporti. Domani, a questo si aggiungeranno nuove manifestazioni, con le temute e abituali violenze, mentre gli scioperi non si fermeranno neppure dopo gli annunci del governo, attesi per mercoledì. Le immagini della marea umana che si accalca alla Gare du Nord, la stazione dove - oltre ai treni ad alta velocità (ridotti al 10% della frequenza) - arrivano e partono le RER, i treni regionali che portano in banlieue, rimbalzano sui social e nei servizi in tv. La Ratp e la Sncf, le aziende dei trasporti, avevano esortato a non recarsi neppure nelle stazioni, dove la situazione sarebbe in breve diventata esplosiva per la calca. Ci sono state scene di panico, proteste, malori. Come alle fermate degli autobus, rarissimi, dove la gente in attesa per ore, sotto la pioggia e al freddo, cercava in ogni modo di salire. Gli aerei funzionano, anche se un 20-30% dei voli viene quotidianamente annullato anche per l’agitazione degli addetti ai bagagli o degli uomini radar, ma il problema principale resta quello di arrivare dall’aeroporto in città. Oggi, la situazione del traffico attorno a Parigi era senza precedenti. E le immagini dall’alto della fila infinita di auto con le luci accese nel buio prima dell’alba, sotto la pioggia, hanno mostrato la situazione in tutta la sua drammaticità. La Cgt e gli altri sindacati più duri ripetono di voler andare avanti «fino al ritiro della riforma». Il premier Edouard Philippe ha ribadito che sulla fine dei «regimi speciali» e sul varo di un «sistema universale a punti» non si transige. Restano dubbi sulla vaghezza sulla riforma, che sarà annunciata soltanto mercoledì nei dettagli, una situazione che oggi ha spinto persino gli industriali del Medef a rimproverare al governo una «mancanza di chiarezza». Altro scivolone, quello del garante nominato dal governo per le pensioni, Jean-Paul Delevoy, «pizzicato» dalla stampa dopo aver «dimenticato» di dichiarare all’Authority sulla trasparenza un suo prestigioso incarico nel board di un’associazione per la formazione delle assicurazioni. Delevoy si è dimesso oggi stesso, in fretta e furia, da questa carica, sanando tardivamente la situazione. Alla vigilia dell’annuncio della riforma, domani nuove manifestazioni in tutto il Paese. A Parigi, sul percorso del corteo dagli Invalides, attraverso Montparnasse fino alla piazza Denfert-Rochereau, i negozi sono stati invitati dal prefetto a tenere le saracinesche abbassate.

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