Gli sposi certamente non si amano, ma comunque volano a nozze. Il nuovo governo austriaco tra il partito popolare Oevp e i verdi è un matrimonio di convenienza, ma la storia dell’impero asburgico dimostra che questo tipo di connubio spesso porta frutti di un matrimonio d’amore, come quello del giovane cancelliere Sebastian Kurz con la Fpoe di Heinz Christian Strache, finito in frantumi quando i fiori d’arancio non erano neanche appassiti. A sorpresa, ma neanche più di tanto, nel programma di coalizione di 326 pagine manca il doppio passaporto italo-austriaco per i sudtirolesi. Nel testo per ricevere la doppia cittadinanza si parla solo genericamente di assistenza «alle vittime del nazismo e ai loro discendenti». Il precedente governo Oevp-Fpoe aveva invece previsto la doppia cittadinanza per le vittime del nazismo, i sudtirolesi, e gli austriaci residenti nel Regno Unito in caso di Brexit. Dieci ministri conservatori e quattro dei verdi, con una quota rosa del 53%. «La ripartizione degli incarichi corrisponde alle priorità di ogni partito», ha spiegato Kurz. La sua Oevp, tra gli altri, gestirà i portafogli 'pesantì di Finanze, Interni ed Esteri. Ai verdi andranno Ambiente, Giustizia, Affari sociali e Cultura. Il programma di coalizione, presentato da Kaiser Sebastian e dal verde Werner Kogler getta il difficile ponte tra posizioni ecosociali e quelle anti-velo e confini chiusi. Nei prossimi mesi, con l’arrivo delle prime perturbazioni, si vedrà se questo ponte sarà scivoloso come quello di Calatrava. «Questo programma contiene punti dolorosi per entrambe le parti», ha commentato la verde Sigrid Maurer. La 34enne, speranza del movimento ecosociale, è infatti rimasta fuori dal nuovo esecutivo perché ritenuta troppo di sinistra. I verdi hanno imposto un ampio programma per la tutela del clima, che cavalca l’onda di Greta Thunberg. Sul fronte ambiente, l’obiettivo è di condurre l’Austria verso la neutralità dal carbone entro il 2040. Per limitare le emissioni Co2 è in vista, tra l’altro, un super pedaggio per tir inquinanti e un pedaggio unico per i tir tra Verona e Monaco. Bocconi davvero amari per la potente ala economica della Oevp. I popolari sono invece riusciti a far riconfermare alcuni provvedimenti 'anti-migrantì a firma ultradestra, presi del precedente governo Kurz. Il contestato divieto di portare il velo viene addirittura esteso dalle scuole elementari alle medie per alunne fino ai 14 anni. Non c'è stato neanche un veto dei verdi per le classi di solo migranti per migliorare il tedesco. Resta anche - nonostante dubbi costituzionali - il carcere 'preventivo' per persone a rischio terrorismo islamico. Per quanto riguarda invece l’Alto Adige a pagina 184 dell’accordo di coalizione viene ribadito che l’Austria garantisce il suo «ruolo di tutela». I due partiti ricordano lo sviluppo dell’autonomia altoatesina, diventata un «esempio internazionale per superare conflitti e per la tutela delle minoranze». «È compito comune di Austria e Italia - si legge nel documento - garantire in stretto accordo con i rappresentanti il gruppo linguistico tedesco e quello ladino l’ulteriore sviluppo dell’autonomia». Il giuramento del governo Kurz bis è previsto per il 7 gennaio. Il governo potrebbe partire però un pò zoppo, se l'assemblea dei verdi il 5 gennaio non dovesse approvare a larga maggioranza il programma di coalizione. La base di entrambi i partiti resta scettica, troppo profondi finora i fossati, ma la maggioranza degli austriaci applaude all’alleanza.