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Il virus in Cina semina il panico: chiudono Disneyland Shanghai e parti della Muraglia

Cresce la preoccupazione per il coronavirus in Cina. Disneyland Shanghai ha deciso di chiudere temporaneamente i battenti al fine di "garantire la salute e la sicurezza dei nostri ospiti" a seguito dell'epidemia scoppiata nel Paese. Lo annuncia la stessa Disneyland Shanghai. La chiusura di tutte le strutture inizierà a partire da domani.

La struttura ha promesso aiuto nel fornire rimborsi a chi ha già acquistato biglietti o prenotato stanze d’albergo.Le autorità sanitarie di Shanghai hanno innalzato il livello di risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo, il livello 1. Lo riferisce in un tweet lo Shanghai Daily.

Intanto, due nuovi casi di polmonite da coronavirus sono stati confermati a Singapore, dove adesso sono tre le persone contagiate. Lo ha confermato il Ministero della Sanità della città-Stato asiatica.

Un paziente è un uomo di 37 anni, figlio del primo paziente su cui è stato accertata la presenza del coronavirus, mentre il secondo è una donna di 53 anni arrivata a Singapore da Wuhan il 21 gennaio scorso, a bordo di un volo della compagnie aerea low-cost Scoot, che ieri ha annunciato la sospensione dei voli da e per la città cinese, da cui si è diffusa la polmonite da coronavirus.

In totale, sono 44 i casi sospetti registrati a Singapore, e riguardano persone dagli 1 ai 78 anni: tredici di loro sono risultati negativi ai primi test medici. Intanto le autorità cinesi hanno disposto la chiusura di alcune sezioni della Grande Muraglia per fronteggiare l’emergenza.

Sono 13 in totale le città cinesi dove è stato imposto lo stop ai trasporti pubblici: si tratta città di Xianning, Xiaogan, Enshi e Zhijiang, Jingzhou, Huangshi, Qianjiang, Xiantao, Chibi, Ezhou, Huanggang e Lichuan, oltre alla città epicentro dell’epidemia, Wuhan, nell’Hubei.

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