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Coronavirus, più contagi della Sars. Piano di evacuazione per gli italiani a Wuhan

Il coronavirus di Wuhan ha causato finora in Cina 132 morti, a fronte di casi accertati portatisi a 5.974 unità: è il bilancio stilato alle 8:00 locali (l'1:00 in Italia) dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese. Il contagio ha superato quello del 2002-2003 legato alla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatosi a quota 5.327, in base alle statistiche ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Quanto ai decessi, i 132 casi finora imputabili al coronavirus di Wuhan sono ancora lontani dai 349 di fine 2003. I casi confermati nella giornata di ieri sono 1.459, meno dei 2.077 registrati nella giornata di lunedì, a segnalare un possibile inizio del rallentamento del contagio. I casi sospetti si attestano a 9.239. Sono 103 le persone che hanno superato l’infezione e che sono state dimesse dopo il ricovero ospedaliero.

Il volo organizzato dall’Unità di crisi della Farnesina, per rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan, partirà domani una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese. Lo riferisce la Farnesina in una nota. Il volo, operato dal Comando Operativo di Vertice Interforze raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato. All’arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute.

Il volo è stato organizzato dall’Unità di Crisi della Farnesina, in stretto coordinamento con il Ministero della Difesa, il Ministero della Sanità e l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive 'Lazzaro Spallanzani'. A bordo del velivolo ci saranno personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire.

In Australia intanto, gli scienziati sono riusciti a fare una copia del virus: è un primo passo -hanno detto- nella lotta contro l’epidemia di polmonite virale. Il Doherty Institute di Melbourne ha annunciato di essere riuscito a creare un nuovo coronavirus dal campione ottenuto da un paziente infetto, per la prima volta fuori dalla Cina. «Ottenere il vero virus significa che ora abbiamo la capacità di convalidare e verificare tutti i nostri test e di confrontare reazioni e sensibilità», ha spiegato uno dei direttori del laboratorio, Julian Druce.

«È essenziale per la diagnosi». La Cina è riuscita rapidamente a sequenziare il genoma di questo nuovo coronavirus e a pubblicare i risultati, consentendo agli scienziati di tutto il mondo di sviluppare nuovi strumenti diagnostici. Tuttavia, la Cina non ha condiviso il virus con i laboratori di tutto il mondo, cosa che l’istituto australiano farà ora, attraverso l’Organizzazione mondiale della sanità.

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