Dopo il permesso alle donne di guidare, l’autorizzazione ad entrare negli stadi e di viaggiare all’estero senza l’ok da un uomo della famiglia, l’Arabia Saudita del principe Mohammad bin Salman lancia anche un campionato di calcio femminile. Una nuova spettacolare iniziativa di modernizzazione del Regno nell’ambito di un vasto programma di riforme sociali ed economiche, sempre tuttavia fatte calare dall’alto senza alcuna apertura politica. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata annunciata dalla cosiddetta Federazione dello sport per tutti. Le giovani calciatrici a partire dai 17 anni di età, che fino al gennaio del 2018 non potevano nemmeno mettere piede in un impianto sportivo, potranno dar vita ad un campionato le cui partite si disputeranno nelle città di Gedda, Dammam e Riad. Nemmeno la mentalità conservatrice che ancora domina nella capitale ha potuto fermare l’entusiasmo innovatore di Mohammad bin Salman - conosciuto ormai a livello globale con le iniziali di Mbs. "Questo campionato - ha spiegato in un comunicato la Federazione - incoraggerà la partecipazione delle donne alle attività sportive e permetterà di riconoscere i traguardi raggiunti dalle donne».