Una colonna di fumo nero, auto e scooter in fiamme, la gare de Lyon evacuata, decine di arresti: dopo i gilet gialli e la rivolta contro la riforma delle pensioni, è stata oggi la diaspora congolese in Francia a passare all’attacco nella capitale francese. La protesta, violentissima, aveva nel mirino Fally Ipupa, una star del rap congolese considerato vicino all’ex presidente Joseph Kabila e poi al suo successore Félix Tshisekedi. La manifestazione contro il concerto di questa sera al palasport di Bercy era stata vietata ma qualche centinaio di congolesi si sono radunati attorno alla gare de Lyon, poco lontano dal luogo del concerto ed hanno cominciato a protestare con slogan e mostrando cartelli e striscioni. La polizia è intervenuta ma gruppi di manifestanti hanno dato alle fiamme prima alcuni cassonetti, poi scooter e automobili parcheggiate. In pochi minuti è stato il panico, la colonna di fumo nero era visibile da tutta Parigi, mentre all’interno della stazione i viaggiatori sono stati prima messi in sicurezza poi evacuati. Poco più tardi, i pompieri - accorsi sul posto con decine di camion - hanno domato l’incendio. La Prefettura ha parlato di "comportamento scandaloso» dei manifestanti, che hanno cercato di ostacolare in ogni modo il lavoro dei pompieri. Sono state arrestate 23 persone, 54 sono state fermate e schedate con verbali. Quando la calma è tornata attorno alla gare de Lyon, i manifestanti si sono spostati nei pressi del palasport di Bercy, la AccorHotels Arena, dove un’enorme tensione si è creata con i sostenitori del cantante, già pronti ad entrare nella sala per assistere al concerto. Molti dei manifestanti lamentano da anni di essere costretti all’esilio in Francia proprio dal regime congolese mentre la posizione dei sostenitori del rapper è che tutti gli originari del Congo devono essere uniti ed evitare che in Francia «si parli male» di loro, come ha ripetuto un fan di Fally Ipupa intervistato dai media francesi.