«Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha utilizzato il suo potere per sostenere il terrorismo internazionale e per svolgere un ruolo di guida nel traffico illegale di droga all’interno del suo Paese». L’accusa è stata formulata dal governo americano nel corso della conferenza stampa organizzata dal dipartimento di Giustizia, presente il procuratore generale William Barr, in collegamento video con le procure distrettuali di New York e Miami, che hanno formalizzato le accuse. E’ stato mostrato un cartello con le foto dell’"organizzazione» incriminata per traffico di droga e che vede in testa l’immagine del volto di Maduro, come capo della «gang». Decine sono i membri finiti sotto inchiesta. Il capo di stato venezuelano è accusato, oltre che di aver stretto rapporti con il gruppo Hezbollah, sostenuto dall’Iran, di contatti con il rinato gruppo rivoluzionario delle Farc in Colombia, e di una serie di casi di violazione di diritti umani, che vanno dall’aver ordinato omicidi, torture e arresti arbitrari alla detenzione di cittadini venezuelani. «Il governo Maduro - ha spiegato Barr - è totalmente corrotto e sostiene il terrorismo». «Gli Stati Uniti e la Colombia stanno cospirando e hanno dato l’ordine di riempire il Venezuela di violenza. Come capo dello Stato sono obbligato a difendere la pace e la stabilità di tutta la Patria, in qualunque circostanza che ci si presenti. Non ci riusciranno!». Lo scrive il presidente venezuelano Nicolas Maduro, dopo l’incriminazione per narcotraffico da parte degli Stati Uniti, ribadendo le accuse contro Usa e Colombia già formulate ieri in un programma tv.