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Niger, video mostra vivo Pier Luigi Maccalli: missionario italiano rapito sarebbe in Mali

Il missionario italiano rapito in Niger diciotto mesi fa, padre Pier Luigi Maccalli, potrebbe essere ancora vivo. Un breve video, del quale ha dato notizia Avvenire, mostra il sacerdote originario della diocesi di Crema con un altro italiano del quale si erano perse da tempo le tracce, Nicola Chiacchio.

"Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo - inizia il breve audio -. Mi chiamo Nicola Chiacchio". Il giornale dei vescovi riferisce che "come ulteriore prova di vita, abbiamo richiesto un fermo-immagine del video: i due ostaggi sono seduti uno di fianco all'altro. Maccalli a sinistra con gli occhiali scuri, la sua abituale barba bianca e folta, e un vestito tradizionale. Chiacchio, anche lui vestito tradizionalmente e con la barba lunga".

La Procura di Roma ha delegato i carabinieri del Ros ad acquisire il video in cui compaiono i due ostaggi italiani che si troverebbero in mano a rapinatori jihadisti. Sulla vicenda il pm Sergio Colaiocco ha avviato da tempo una indagine in cui si ipotizza il reato di sequestro con finalità di terrorismo. Fonti della Farnesina confermano che l'Unità di Crisi, in stretta collaborazione con la presidenza del Consiglio e l'autorità giudiziaria, segue con il massimo impegno fin dall'inizio i due casi tenendo regolari contatti con i rispettivi familiari. Come in tutte le situazioni analoghe e alla luce della delicatezza della vicenda - sottolineano sempre dalla Farnesina - è necessario "il massimo, dovuto riserbo nell'interesse esclusivo dei connazionali".

La notizia che padre Maccalli sia vivo "ci riempie di gioia e di speranza. Tuttavia dobbiamo rimanere tutti molto cauti e attenti. E' una informazione che va trattata con estrema delicatezza", afferma il Superiore Generale della Congregazione di Maccalli, la Sma (Società Missioni Africane), padre Antonio Porcellato. "In questo momento di emergenza sanitaria globale continuiamo a mantenere salda la nostra fede, continuiamo a pregare e ad aspettare con l'auspicio che questa Santa Pasqua ci porti come dono immenso la liberazione di padre Maccalli", ha aggiunto.

A seguire sin dal primo giorno del rapimento il caso di padre Maccalli è la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre: "La notizia che sia vivo, che speriamo trovi una definitiva conferma dalle autorità, è un segno di speranza - sottolinea il direttore di Acs-Italia, Alessandro Monteduro - per la comunità cattolica italiana, e lombarda in modo particolare, così duramente provata in queste settimane. Si faccia tutto il possibile perché Padre Gigi ora possa essere restituito ai suoi familiari e alla sua comunità".

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