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Boris Johnson è stabile, crescono contagi e morti da coronavirus in Gran Bretagna

Boris Johnson

Boris Johnson resta ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di St Thomas a Londra, in condizioni definite «stabili», mentre il numero delle persone contagiate dal coronavirus decedute negli ospedali del Regno Unito cresce di 786 (6.159 il totale, 55.442 i malati) finora il più alto aumento giornaliero. Il 55enne premier britannico riceve assistenza standard con somministrazione di ossigeno, ma non ha ha polmonite nè necessita di ventilazione meccanica.

Con il Paese in piena emergenza coronavirus, Johnson h delegato parzialmente le sue funzioni al ministro degli Esteri, Dominic Raab, il quale oggi si è mostrato ottimista sul fatto che «in pochissimo tempo» Johnson possa riprendere le sue funzioni. «Sono fiducioso che ci riuscirà, perchè se c'è qualcosa che so di questo primo ministro, è che è un combattente», ha detto Raab, assicurando che Johnson è anche di «buon umore». Nelle ultime ore, BoJo ha ricevuto messaggi di sostegno da numerosi leader mondiali, nonchè dalla regina Elisabetta, che gli ha augurato un «rapido e completo recupero» in una lettera indirizzata anche alla sua compagna, Carrie Symonds, incinta del loro primo figlio.

«Il primo ministro è ancora il primo ministro», ha sottolineato il portavoce di Downing Street. Ma i poteri di Raab sono limitati. Il ministro degli Esteri non terrà l’udienza settimanale con la regina, nè ha ricevuto istruzioni sigillate per avviare il processo di difesa nucleare, se necessario.

In caso di contemporanea indisponibilità di Raab, per coronavirus o altri motivi, le redini dell’esecutivo andrebbero al cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak: il numero tre della squadra, il ministro dell’Ufficio di Gabinetto, Michael Gove, che finora è stato il «numero due» di fatto dell’Esecutivo, si è isolato a casa dopo che un membro della famiglia ha mostrato lievi sintomi di Covid-19. E non è ancora tornato al numero 10 di Downing Street l’influente consigliere del premier, Dominic Cummings, che si è autoisolato il 30 marzo con i sintomi della malattia. Sono tornati invece al loro posto sia il ministro della Salute, Matt Hancock, sia il consigliere medico dell’esecutivo, Chris Whitty.

Intanto la Gran Bretagna registra il più alto aumento giornaliero di decessi dall’inizio della crisi. Un aumento che arriva dopo due giorni di calo: domenica la cifra è scesa da 708 a 621, mentre lunedì sono stati segnalati 439 decessi. I numeri riflettono i decessi negli ospedali di persone risultate positive al test, ma non includono quelli nelle case di cura e nelle abitazioni private. I 3.634 nuovi casi di contagio, per un totale di 55.242, rappresentano un aumento inferiore alla più alta crescita giornaliera, registrata domenica scorsa (5.903).

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