Per l’Europa «è fortemente desiderabile» una risposta di bilancio «comune e simmetrica», che impedisca di lasciare che i singoli Paesi rispondano alla crisi determinata dal coronavirus, che potrebbe costare il 10% del Pil dell’Eurozona con emissioni di debito comprese fra 1.000 e 1.500 miliardi di euro. L’allarme arriva da Christine Lagarde, presidente della Bce, intervenuta al convegno sullo «Stato dell’Unione» dell’European University Institute di Firenze.
"Faremo tutto il necessario entro il nostro mandato per sostenere la ripresa e rimaniamo risoluti nel perseguire il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi", ha detto Lagarde nel corso del suo intervento.
"I governi della zona euro potrebbero aver bisogno di prendere in prestito altri 1.500 miliardi di euro quest’anno per tenere a galla le loro economie in mezzo alla pandemia del coronavirus", ha sottolineato il presidente della Banca centrale europea. Nello scenario di un calo del Pil dell’8%, il fabbisogno supplementare di finanziamento dei governi dell’area dell’euro «potrebbe superare il 10% del Pil», ha spiegato aggiungendo che «ciò porrebbe necessaria l’emissione di debito supplementare dovuta alla pandemia tra i 1.000 e i 1.500 miliardi di euro solo nel 2020».
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