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Russia seconda al mondo per casi di Coronavirus, positivo il portavoce di Putin

Da isola felice a Cenerentola della pandemia. Il tutto in poco più di un mese. È la sorte toccata alla Russia, che con oltre 232mila casi confermati ora è seconda, dietro agli Usa, nella classifica dei Paesi più colpiti. Certo, il numero dei tamponi è imponente - ben 5,8 milioni - e il tasso di mortalità tra i più bassi al mondo, sotto l’1%. Però la situazione resta complessa.

E non aiuta la notizia che il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, sia risultato positivo al Covid-19. Insomma, dopo aver colpito il governo, con due ministri e il premier contagiati, il coronavirus è sbarcato ora direttamente al Cremlino. Peskov, che si trova in ospedale, ha subito chiarito di aver incontrato Putin di persona «oltre un mese fa».

Lo zar, d’altra parte, quando l’epidemia ha iniziato a mordere si è trasferito nella residenza presidenziale di campagna di Novo-Ogaryovo e da allora, per incontrarlo, ci si deve sottoporre a rigidi test - per tutto il resto c'è internet. Se dunque, da un lato, il Cremlino sfoggia sicurezza, con l’avvio (a partire da oggi) di una sorta di 'fase due' laddove, nello sterminato Paese, la situazione epidemiologica pare permetterlo, dall’altro le principali città russe, Mosca e San Pietroburgo, restano osservate speciali e i simboli del potere, il governo e la presidenza, si rivelano vulnerabili.

Mosca infatti resta l'epicentro dell’epidemia, con circa la metà dei casi, e qui il lockdown è stato prorogato sino alla fine di maggio. I letti di ospedale iniziano poi a scarseggiare e le autorità sanitarie stanno lottando contro il tempo per terminare strutture provvisorie che aiutino a combattere l’emergenza. Inoltre, persino il fiore all’occhiello della Russia, la bassa mortalità appunto, inizia sempre di più a finire nel mirino. Secondo il Financial Times, i numeri reali «potrebbero essere più alti del 70%».

Vari esperti, sentiti dall’ampio spettro di testate indipendenti, sostengono però che non si hanno notizie, al momento, di morti fuori scala e anche la rappresentante locale dell’Oms, Melita Vujnovic, ha dichiarato che «non si osserva una sottostima intenzionale di decessi legati al coronavirus».

Anna Popova, capo dell’Autorità sanitaria russa (Rospotrebnatzor), ha contestualizzato i numeri sottolineando che «i nuovi casi di Covid sono stabili negli ultimi 10 giorni», che «il 41% di chi ha contratto il virus è asintomatico» e che solo il 28,5% dei malati è in cura in ospedale, mentre gli altri sono assistiti a casa. Putin, nel suo quinto discorso alla nazione, ha chiesto un ulteriore aumento nel numero dei tamponi, già alto, e questo potrebbe portare a una nuova impennata dei casi.

Di certo c'è che il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, per la prima volta in modo chiaro, ha detto che la Russia «accetta l’aiuto dei partner esteri, in particolare quello dei membri dell’Unione Europea, nella lotta al coronavirus» e ha poi ricordato che gli Usa hanno «già fornito» il loro sostegno. Insomma, proprio mentre gli aerei russi stanno facendo ritorno dall’Italia per riportare a casa gli specialisti inviati da Putin, potrebbe essere giunto il momento di restituire il favore.

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