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Crisi da Coronavirus, Air Canada licenzia la metà del personale

La compagnia aerea Air Canada ha annunciato il licenziamento di oltre la metà del suo personale, quindi circa 25 mila persone, a causa del crollo della sua attività dovuto alla pandemia di coronavirus. La principale compagnia aerea canadese, che ha circa 38.000 dipendenti, ha infatti deciso di ridurre la sua forza lavoro del «50-60 per cento», ha detto in un comunicato.

La compagnia aveva dovuto ridurre i voli del 95% a causa della chiusura delle frontiere e le misure di contenimento decretate in tutto il mondo per contenere l’epidemia. Air Canada non prevede un ritorno alla normalità in tempi brevi. La forza attuale della compagnia permette di operare circa 1.500 voli al giorno con 258 aerei. «Al momento attuale, un’operazione così grande non è più fattibile», ha detto la società.

«Stiamo agendo in questo modo per preservare il nostro flusso di cassa, adeguare le dimensioni dell’azienda al livello di traffico previsto a medio e lungo termine e prepararci a riprendere la nostra crescita quando l’attività tornerà a crescere».

Dopo la chiusura delle frontiere, Air Canada continua ad operare nel Paese nordamericano, ma in un numero limitato di aeroporti. L’azienda inizierà a licenziare i dipendenti interessati dal provvedimento all’inizio di giugno.

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