George Floyd è morto per «asfissia causata da compressione al collo e alla schiena», secondo l’autopsia commissionata dai suoi famigliari. Lo ha reso noto il loro avvocato. L’autopsia ufficiale aveva invece escluso l'asfissia traumatica e lo strangolamento. Secondo l’autopsia ufficiale, contestata dalla famiglia della vittima, «gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione, ndr) e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte». Tutti gli agenti che erano presenti al momento del fermo e poi dell’uccisione sono «penalmente responsabili». Lo ha affermato Antonio Romanucci, avvocato della famiglia dell’afroamericano ucciso la settimana scorsa a Minneapolis. «Non è stato solo il ginocchio sul collo di George a provocarne la morte, ma anche il peso degli altri due poliziotti sulla sua schiena», ha sottolineato in conferenza stampa, sostenendo che tutti gli agenti presenti sono «penalmente responsabili e «senza dubbio» lo sono anche «da un punto di vista civile». I funerali di George Floyd si terranno giovedì, come annunciato dal governatore del Minnesota Tim Walz. «Sarà un evento importante sia per la città di Minneapolis e il suo Stato sia per la nazione guardare la celebrazione di una vita che è stata strappata davanti a noi, un’opportunità per la leadership», ha detto.