Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

New York tra coronavirus e proteste, il racconto della ballerina di Catanzaro Rita Rotundo

Rita Rotundo

New York, scenario di scontri a causa della protesta scoppiata in tutti gli Stati Uniti per la morte di George Floyd avvenuta durante un fermo di polizia a Minneapolis. Ma ancora teatro di paura a causa della pandemia di Covid-19.

Tra coprifuoco, arresti, cortei, morti e ricoveri, la vita degli italiani che si sono trasferiti nella Grande Mela per studiare e lavorare non è facile e non lo sarà per i prossimi mesi. Rita Rotundo, di Catanzaro, è lì dal 2016 e per quanto suo padre dall'Italia l'avesse avvisata degli effetti del Coronavirus, quello a cui sta assistendo tra situazione sanitaria, economica e conseguenze dovute alle manifestazioni «è inimmaginabile, perché le mie misure di sicurezza sono iniziate prima, perché vedevo l'Italia e mio papà mi aveva detto di stare attenta, ma qui niente è sotto controllo».

Chi manifesta non sempre indossa i dispositivi di protezione «sta accadendo tutto contemporaneamente quindi ci vorrà più tempo per tornare alla normalità e anche se condivido la loro causa, non capisco il fronte dei violenti perché i gruppi sono due con obiettivi diversi» entrambi, tuttavia, contribuiscono ad aumentare i contagi e «a causa delle proteste le riaperture saranno posticipate, nonostante la situazione Covid sia migliorata».

Rita racconta come nonostante “Gotham” abbia ben 75 ospedali, per contrastare l'emergenza del virus sia stato necessario l'intervento della nave ospedale della Marina militare americana «la Usns comfort è intervenuta – spiega Rita – perché le persone colpite da Covid erano troppe. I primi giorni era una città fantasma. Tutto chiuso. Alcuni ristoranti hanno deciso di fare consegna a domicilio o d’asporto, ma sono stati tanti quelli che hanno chiuso definitivamente, perché la vita qui è carissima e vivere senza uno stipendio è impossibile».

La vita è diventata difficile a tal punto che Rita resiste solo grazie ai risparmi accumulati negli anni e «al sostegno della mia famiglia in Italia che mi è sempre stata vicina» anche perché gli Stati Uniti non sono arrivati in suo soccorso «nonostante abbia fatto richiesta a marzo per ricevere la metà della paga precedente. Qui il governo è in tilt. I disoccupati sono circa 400mila solo in New York City».

Rita lavora da anni in Usa come insegnante di danza e studia alla Martha Graham School «perché a differenza dell'Italia l'arte è considerata fondamentale, ma ci vorrà un anno e mezzo perché tutto torni come prima anche qui dove mi sono inserita nella Tv Abc, durante la parata per Cristoforo Colombo, grazie alla cantante torinese Simona Rodano e ‘Incanto productions’, con la quale prima del Covid stavo anche lavorando come ballerina per la realizzazione del musical ‘Sempreverde: Evergreen’, ma anche lavorando al fianco del compositore Kevin Davis e nella compagnia di danza ‘An nuo spiritual dance&art’».

Al momento nella “Città che non dorme mai” Rita è costretta a studiare e ad allenarsi da remoto e spera di poter venire in Italia «ma potrò farlo - dice - solo quando anche gli Usa apriranno i confini così da poter ritornare nella terra che mi fa lavorare».

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia