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Coronavirus in Bolivia, uomo con sintomi muore in diretta tv e scatena polemiche

In Bolivia, la morte di un uomo con sintomi di coronavirus durante una trasmissione in diretta televisiva ha suscitato polemiche sulla situazione del sistema sanitario boliviano e sulla condotta dei giornalisti del programma.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Pagina Siete, i parenti della vittima hanno raccontato essere stati rifiutati da cinque centri sanitari di Santa Cruz mentre cercavano un luogo dove poter ricoverare il familiare. Come l'ultima speranza di ottenere aiuto, i parenti si sono rivolti al gruppo di volontari «Angeli contro il Covid», che fornisce assistenza medica in un centro educativo nella zona di Alto San Pedro a Santa Cruz. I volontari hanno tentato di rianimare l'uomo per più di 50 minuti. Sul posto era presente una troupe televisiva del programma No Mentiras che ha ripreso parte della rianimazione praticata al paziente, mentre la giornalista del programma chiedeva di avvicinarsi, scatenando le polemiche.

Diversi utenti sui social network hanno accusato il programma di mancanza di etica giornalistica e di mancanza di rispetto nei confronti della vittima, e anche l’ufficio del Difensore civico boliviano ha espresso parole di condanna nei confronti della trasmissione, parlando di «immagini che violano i diritti e la privacy».

Oltre alle critiche sulla trasmissione in diretta, il caso ha scatenato le polemiche in merito alla situazione delle strutture sanitarie a Santa Cruz e in altre parti del Paese, con i media che riferiscono di centri sovraffollati, mancanza di personale medico, attrezzature e forniture per la cura dei pazienti con coronavirus. La Bolivia ha registrato finora 21.499 contagi per la pandemia, con 697 vittime.

 

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