In Iran continua la strage di giovani donne uccise da padri, fratelli e altri familiari: sono le vittime dei cosiddetti «delitti d’onore». La terza a perdere la vita in meno di un mese è stata la 22enne Reyhaneh Ameri, assassinata dal padre con una spranga di metallo per essere tornata a casa troppo tardi la sera. La stampa locale ha riferito che il brutale omicidio si è verificato nell’abitazione di famiglia a Kerman, nel centro-sud del Paese. Aggredita dal padre su tutte le furie per il suo rientro secondo lui «tardivo», alle 23.30, Reyhaneh è deceduta 24 ore dopo, dissanguata a causa delle profonde ferite alla testa. Ad allertare la polizia è stata la sorella, venuta a fare visita ai genitori l’indomani mattina. Sorpresa che nessuno venisse ad aprire la porta, è entrata e ha trovato la casa sottosopra. Dopo averla colpita, il padre era scappato con la ragazza gravemente ferita, prima che l’altra figlia e la moglie scoprissero l’accaduto. Le due donne hanno ritrovato i vestiti di Reyhaneh zuppi di sangue e tracce di sangue sulle pareti della sua camera. La polizia ha intercettato una telefonata del padre in fuga e lo ha arrestato in un villaggio vicino. L’uomo ha inizialmente negato il coinvolgimento nella scomparsa della figlia, ma poi ha confessato. Gli agenti hanno rinvenuto alle 23 circa il corpo martoriato della ragazza abbandonato dal padre nel centro di Kerman; era ancora in vita ma era troppo tardi per salvarla. Reyhaneh è deceduta due ore dopo il suo ritrovamento. L’efferata uccisione della 22enne si è verificata pochi giorni dopo quella della 19enne Fatemeh Barihi, decapitata dal marito. Meno di un mese fa, un altro crimine d’onore ha messo fine alla vita della 13enne Romina Ashrafi, decapitata con una falce dal padre che rifiutava che la figlia sposasse un uomo di 35 anni. In Iran il codice penale prevede pene ridotte per fratelli e altri membri della famiglia colpevoli di omicidio o di minacce fisiche a bambine in atti di violenza domestica o crimini d’onore. Se giudicato colpevole dell’uccisione della propria figlia, un padre incorre in una pena tra 3 e 10 anni di carcere invece della pena di morte prevista nei casi di omicidi. Per i crimini d’onore in Iran non esiste una statistica nazionale, ma secondo difensori dei diritti umani e fonti Usa si verificano ancora con una certa frequenza, soprattutto nelle zone rurali e tribali.