Lunedì 23 Dicembre 2024

Lutto per Papa Benedetto XVI, è morto il fratello Georg Ratzinger

Georg e Joseph Ratzinger

Georg Ratzinger, fratello maggiore del Papa emerito, è morto all’età di 96 anni. Si trovava a Ratisbona, la città dove ha vissuto la maggior parte della sua lunga vista. Con la sua scomparsa Joseph Ratzinger, che il 18 giugno scorso ha voluto affrontare il viaggio in aereo per rivedere il fratello morente, perde l’unico membro della famiglia rimasto ancora in vita. Divenuti sacerdoti lo stesso giorno, i due fratelli - uno musicista e maestro di un coro famoso, l’altro teologo quindi vescovo, cardinale e Papa - sono stati sempre molto uniti. I due fratelli erano sempre rimasti in stretto contatto, ma ultimamente le comunicazioni telefoniche non erano più possibili. «Divenuti sacerdoti lo stesso giorno, i due fratelli Ratzinger, uno musicista e maestro di un coro famoso, l’altro teologo quindi vescovo, cardinale e Papa, sono stati sempre molto uniti». Lo ricorda Vatican News che apre il sito con la notizia della scomparsa di Georg Ratzinger, il fratello del Papa emerito. Nato a Pleiskirchen, in Baviera, il 15 gennaio 1924, Georg Ratzinger aveva iniziato a suonare l’organo nella chiesa parrocchiale fin da quando aveva 11 anni. Nel 1935 entra nel seminario minore di Traunstein, ma nel 1942 viene arruolato nelle Reichsarbeitsdienst, e in seguito nella Wehrmacht, con la quale combatte anche in Italia. Catturato dagli Alleati nel marzo 1945, resta prigioniero a Napoli per alcuni mesi prima di essere rilasciato e di poter far ritorno in famiglia. Nel 1947 assieme al fratello Joseph, entra nel seminario Herzogliches Georgianum di Monaco di Baviera. Il 29 giugno 1951, entrambi i fratelli - ricorda il portale vaticano -, insieme a una quarantina di altri compagni, vengono ordinati sacerdoti nel Duomo di Frisinga dal cardinale Michael von Faulhaber. Dopo essere diventato maestro di cappella a Traunstein, per trent'anni, dal 1964 al 1994, è il direttore del coro della Cattedrale di Ratisbona, il coro dei «Regensburger Domspatzen». E in questo ruolo di direttore il suo nome finì anche in una inchiesta in Germania per presunti casi di abusi all’interno di quella istituzione.

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