Venerdì 22 Novembre 2024

Coronavirus, record di casi in Usa. In Spagna chiusi 38 comuni

Non abbassare la guardia. Il mantra dei virologi di tutto il mondo continua a trovare tragiche conferme. In Europa, dove nuovi focolai di coronavirus fanno tornare paure e lockdown, e nel resto del mondo, Stati Uniti in testa, dove l’impennata di contagi non dà tregua. Sono oltre 11 milioni i casi nel mondo, con più di 520 mila morti. E’ record negli States con 57.562 nuovi infettati di Covid-19 nelle ultime 24 ore che portano il totale dei malati a 2,79 milioni e i decessi a 129.405 mentre lo spettro del contagio sfiora la Casa Bianca. Kimberly Guilfoyle, la fidanzata di Donald Trump Jr e parte della campagna per la rielezione di Donald Trump, è positiva anche se, riporta il New York Times, non è stata di recente a contatto con il presidente. Il quale, ribadendo la sua allergia a mascherina e distanziamento sociale, ha festeggiato allegramente il 4 luglio a Mount Rushmore. Cresce ancora la curva della pandemia in America Latina con un picco di 70.644 contagi in 24 ore e un totale di 2.793.946. I morti sono più di 124 mila. In Australia, a Melbourne, migliaia di residenti sono stati messi in isolamento dopo lo scoppio di un nuovo focolaio e il più grande aumento giornaliero di casi degli ultimi mesi, con 108 nuovi malati nello stato sud-orientale di Victoria. In Russia i morti hanno superato le 10 mila unità e sono oltre 6.600 i contagi in un solo giorno. Torna la paura in una Spagna che aveva appena finito di tirare un sospiro di sollievo. In Catalogna, una delle aree più colpite durante il picco della pandemia in aprile, sono chiuse in casa oltre 200 mila persone. La Generalitat catalana ha messo in lockdown 38 comuni della provincia di Segrià dopo l’aumento dei casi e la scoperta di nove focolai attivi. Prove di cauta normalizzazione invece, nella capitale Barcellona dove la cattedrale della Sagrada Familia ha riaperto le porte per 2.000 operatori della sanità e delle forze dell’ordine prima della programmata riammissione dei visitatori. Ed è allarme anche nella prudente Austria dove i contagi continuano ad aumentare e i casi sono raddoppiati rispetto a due settimane fa passando da 400 a 853. Per aiutare la gente a valutare la presenza del virus nelle diverse zone del Paese, il ministro della Salute Rudolf Anschober, ha annunciato, entro settembre, l’introduzione di un semaforo Covid, simile al bollettino valanghe, con il rischio contagio suddiviso in quattro gradi (verde, giallo, arancione e rosso). In Gran Bretagna il tasso di mortalità è tra i più alti ma da stamattina in Inghilterra hanno riaperto pub, caffè e ristoranti oltre che parrucchieri. Il timore tuttavia è alto e gli ospedali sono in preallerta anche in considerazione della scarsa propensione di molti sudditi di Sua Maestà al rispetto delle regole base di prudenza, come si è affrettato a dimostrare il leader del Brexit Party, Nigel Farage, che non ha resistito alla tentazione di bersi una pinta di birra al pub, questa mattina alla riapertura, violando di uno o due giorni la quarantena anti-coronavirus alla quale si è dovuto sottoporre dopo il ritorno dagli Stati Uniti. Galles, Irlanda del Nord e Scozia - più prudenti - si sono presi ancora qualche giorno prima delle riaperture. In Iran, dove le stime ipotizzano oltre 18 milioni di casi, il presidente Hassan Rohani ricorre alla Sharia, e ricorda che è un dovere religioso per gli infetti rimanere in quarantena e informare gli altri della malattia.

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