Ekaterina Alexandrovskaya, 20 anni, ex campionessa mondiale juniores di pattinaggio di figura, questa notte è morta suicida lanciandosi dalla finestra al sesto piano dell’appartamento dove negli ultimi mesi viveva assieme ai genitori causa il lockdown dovuto al coronavirus. Alexandrovskaya, nata il primo gennaio del 2000, nel 2016 aveva ottenuto la cittadinanza australiana per rincorrere il sogno di partecipare alle Olimpiadi di PyeongChang del 2018, concluse poi al diciottesimo posto. Assieme al suo partner, Harley Windsor, Ekaterina aveva vinto l’oro iridato juniores nelle coppie nel 2017. Alexandrovskaya aveva deciso di ritirarsi lo scorso febbraio causa una serie di infortuni. Scioccati della morte gli ambienti del pattinaggio russo e internazionale. Ekaterina, che viveva in Canada, era andata a Mosca per far visita ai genitori ma non poteva rientrare causa il blocco del voli e la chiusura delle frontiere. Secondo i media russi, Ekaterina stava attraversando un periodo di difficoltà psicologiche, problemi personali e finanziari. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia accaduto ieri sera all’interno dell’appartamento. Fonti della polizia affermano che la ragazza ha lasciato un biglietto con la parola "Amore". Non è la prima volta che un pattinatore si toglie la vita. L’ultimo episodio risale al gennaio 2019 quando il pattinatore americano John Coughlin, accusato di molestie e abusi sessuali commessi in passato, si suicidò. Resta il mistero sulla morte nel 2016 dell’ex pattinatore e famoso allenatore Igor Pashkevich scomparso all’età di 44 anni a Miami. I suoi parenti non rivelano ancora le cause del decesso. Due le versioni, incidente d’auto e una caduta dal nono piano.