Il cerchio potrebbe stringersi e la svolta nell’indagine per la scomparsa della piccola Maddie McCann, sparita 13 anni fa in Algarve mentre era in vacanza con i genitori, potrebbe essere davvero vicina. Da due giorni si scava nel piccolo giardino nella città di Hannover dove gli inquirenti sono arrivati in forze martedì mattina, con pale, escavatori, ruspe, sguinzagliando anche i cani poliziotti per fiutare ogni possibile, anche piccolo, indizio. L’operazione è iniziata e resta ammantata dal più stretto riserbo. Ma iniziano a trapelare i primi dettagli, diffusi da alcuni media asserragliati dietro le transenne per tenere lontani i reporter: spostando pietre, terra e ciottolato è sbucata una cantina ben riparata alla vista tra le fondamenta di un capanno, demolito in passato. Ed un residente di un’abitazione vicina ha riferito al Daily Mail che il sospettato numero uno, il 43enne tedesco Christian Brueckner, ha abitato in quel capanno proprio nel 2017. L’operazione di polizia della Bassa Sassonia, coordinata dalla procura di Braunschweig, resta comunque top secret e alla domanda su «cosa si stia cercando» nessun’autorità investigativa ha lasciato trapelare la seppur minima indiscrezione. Per difendersi dai curiosi e dalla stampa di tutto il mondo il terreno è stato protetto da staccionate e in serata è arrivato addirittura il divieto di sorvolo dell’area con elicotteri o con droni da parte dell’anticrimine federale tedesco (Bka). Dopo tredici anni di tentativi finiti nel vuoto, la partita deve essere condotta con riserbo estremo, è l’opinione delle autorità inquirenti tedesche. Il minimo è quanto dichiarato finora in via ufficiale. E cioè che la perquisizione del terreno è in relazione con il caso della scomparsa di Maddie. Tuttavia le ipotesi su cosa si stia cercando che circolano sulla stampa sono almeno tre. La prima è la cosiddetta «prova regina» che incastrerebbe senza possibilità di appello il presunto omicida, ossia i resti della piccola. E la presenza delle unità cinofile hanno fatto, già dall’inizio dell’operazione, propendere per questa possibilità. La seconda ipotesi è che gli inquirenti cerchino un computer che contenga i segreti che Christian Breuckner ancora nasconde. Mentre la terza è che si possano trovare nascosti in cantina degli oggetti usati che possano essere messi in relazione con il delitto. Nascondere oggetti come il computer in un terreno abbandonato non sarebbe una strategia nuova per Brueckner, del resto. In un altro giardino della Sassonia-Anhalt nei pressi di Magdeburgo gli inquirenti alcune settimane fa hanno trovato un pc di sua proprietà con materiale pedo-pornografico sepolto proprio nel terreno. Ma c'è un altro elemento che potrebbe essere legato alla ricostruzione del caso della bambina britannica scomparsa a tre anni nel 2007 in Portogallo, tra Praia de Luz e Lagos. Si tratta del racconto del testimone e vicino di casa: secondo Wolfgang Kossack, un 73enne proprietario del giardino accanto, Brueckner arrivò nella proprietà nel 2007, proprio l’anno in cui Maddie fu rapita in Portogallo. A quel tempo il presunto omicida trascorreva il suo tempo nel giardino presso il capanno in legno, poi demolito l’anno dopo. «Non faceva giardinaggio, se ne stava seduto fuori a bere birra», ha raccontano il vicino rivelando che Brueckner confessò di non aver registrato il nuovo indirizzo di residenza. «Nessuno sapeva che stava lì», racconta il testimone. Ogni tanto lo veniva a trovare una «giovane donna, sembrava la sua fidanzata» e prima di sparire disse che stava pianificando di «tornare in Europa del Sud». Secondo le ricostruzioni di Bild il presunto omicida viveva all’epoca in una roulotte non lontana dal terreno. L’uomo, ora in carcere a Kiel per reati legati alla droga, potrebbe uscirne il gennaio prossimo se le indagini non dovessero portare alla tanto attesa svolta.