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Germania, più di 1000 casi di Coronavirus al giorno: mai così tanti da maggio

Mai così tanti contagi come da maggio. La Germania è in allarme per i dati sulla progressione del coronavirus annunciati oggi dal Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale: con 1045 nuove infezioni nelle 24 ore la Repubblica federale è tornata ai livelli di oltre due mesi fa.

Anche se l’aumento dei casi sarebbe in parte collegato con l’aumento del numero dei tamponi eseguiti, il ministro della Sanità Jens Spahn è tornato a rivolgere un pressante appello ai tedeschi: «Torniamo a fare attenzione l’uno all’altro, torniamo a rispettare le regole. Qualcuno avrà pensato che, in fondo il virus non è così grande: in realtà la pandemia non è ancora finita».

Il riferimento è anche al fatto che molti dei nuovi contagi sono nati - afferma ancora Spahn - a causa di feste familiari, eventi pubblici oppure sul luogo di lavoro. «Le nostre strutture sanitarie sono in grado di gestire 1000 nuove infezioni, ma è preoccupante la crescita dei numeri dei giorni scorsi», ribadisce ancora il ministro.

È per questo che il governo tedesco ha deciso da subito «l'obbligo del test anti-Covid per chi arriva dalle zone a rischio, a meno che non si disponga già di un tampone negativo di non oltre due o tre giorni», come ha annunciato ancora il ministro Spahn, specificando che la misura sarà in vigore da sabato. Senza un tampone, chi rientra dalle aree ritenute pericolose dal punto di vista del virus dovrà sottoporsi a quarantena per due settimane.

In particolare, si prevede check-point per i tamponi agli aeroporti, ma si riflette anche su come realizzarne sulle autostrade o per chi entra in Paese in treno. Chi si rifiuta di effettuare il test - peraltro gratuito - rischia una multa fino a 25 mila euro. «Ogni contagio scoperto in questo modo fa la differenza», afferma ancora Spahn, secondo il quale i test «rappresentano una responsabilità nei confronti della società».

Attualmente la Germania considera «zone a rischio» la maggior parte dei Paesi del mondo, a partire dagli Usa e dal Brasile, dove si registra il numero di contagi più alto. Nell’Ue, il Robert Koch Institut ha inserito il Lussemburgo, la provincia di Anversa in Belgio e diverse regioni della Spagna. Il timore di un nuovo lockdown è palpabile anche nell’economia tedesca.

«Questi contagi in costante crescita ci preoccupano moltissimo», ha detto Stefan Genth della confederazione del commercio tedesco, «dobbiamo assolutamente scongiurare una seconda ondata, alla quale moltissimi dei nostri commercianti non sopravviverebbero».

Stando ai dati del Koch Institut, il numero degli attuali gravemente contagiati di Covid-19 in Germania è di quasi 9000: circa il doppio di quelli segnalati a giugno. Gli esperti collegano il nuovo aumento delle infezioni anche alla riapertura delle scuole in diversi Laender, con molti ragazzi che sono rientrati da zone di vacanza. Dato il trend, già a fine luglio l’Rki aveva lanciato l’allarme, chiedendo ai tedeschi di tornare a rispettare le regole del distanziamento sociale e di indossare le mascherine. Il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, era stato duro: «Molti tedeschi sono stati negligenti».

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