Kim Yo-jong, la sorella minore del leader nordcoreano Kim Jong-un, controlla il dipartimento Organizzazione e orientamento del Comitato centrale, un’unità chiave del Partito dei Lavoratori essendo responsabile degli affari con la Corea del Sud e gli Usa: lo ha detto il ministro della Difesa sudcoreano Jeong Kyeong-doo, parlando delle deleghe della giovane Kim, il cui titolo ufficiale è «primo vicedirettore del Comitato centrale».
In audizione parlamentare, Jeong ha rilevato che è consolidata l’opinione secondo cui il leader mantenga il «controllo esclusivo» di partito, regime e militari, avendo delegato solo alcuni «ruoli e responsabilità" ai suoi aiutanti.
Kim Yo-jong, secondo il ministro della Difesa sudcoreano, sovrintende sulle linee strategiche di Pyongyang dedicate a Seul e Washington, alla base dei dossier più caldi della diplomazia nordcoreana. Il perimetro più chiaro delle deleghe segue di appena pochi giorni le indicazioni emerse sempre in un’audizione parlamentare da parte dei vertici del Nis, l’intelligence di Seul, secondo cui il leader aveva dato maggiori responsabilità agli assistenti più stretti, in particolare alla sorella, destinataria dell’incarico di dirigere «gli affari generali dello Stato», divenendo «de facto il numero due» quando manca un successore nominato da Kim.
Jeong, nel resoconto della Yonhap, ha anche affermato che non ci sono attività insolite rilevate da parte della Corea del Nord sulla possibilità di una mossa provocatoria, ribadendo che i militari «faranno del loro meglio per proteggere sicurezza della Repubblica di Corea, vite e proprietà delle persone», ha aggiunto in merito a una possibile situazione critica.
Il ministro ha detto che il Nord sta continuando a sviluppare un missile balistico lanciato da sottomarini (Slbm) al largo della costa orientale, avendo acquisito la capacità d’accensione dei vettori da lanciatore fisso posto sott'acqua, mentre sta conducendo «vari» esperimenti correlati.
In una riunione parlamentare separata, Suh Choo-suk, il vicedirettore della sicurezza nazionale dell’Ufficio presidenziale, ha detto che la Corea del Nord sta accusando pressioni di triplice natura: le sanzioni internazionali, la pandemia del Covid-19 e i danni causati dalle inondazioni. Suh, in particolare, ha predetto che il peggioramento della situazione economica del Paese eremita servirà da «fondamento» per la sua spinta a «nuovi cambiamenti».
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