Lunedì 18 Novembre 2024

Corea del Sud, 308 nuovi casi di Coronavirus: ospedali in difficoltà

La Corea del Sud ha segnato altri 308 casi di Covid-19, mentre la pressione sugli ospedali è ormai ai livelli di guardia dato che per 16 giorni di fila i contagi si sono cresciuti a triplice cifra: il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha aggiornato le infezioni nel Paese a 19.400, di cui 321 morti. Dopo l’ondata partita dalle chiese di di Seul, gli ospedali dell’area metropolitana della capitale hanno il 4,5% dei letti per ricoveri critici, dal 22% di una settimana fa. «Solo 15 letti circa sono disponibili nell’immediato per i casi più urgenti», ha ammesso Yoon Tae-ho, direttore generale per le politiche di salute pubblica del ministero della Salute. Yoon, tuttavia, ha aggiunto di ritenere che ci sia siano margini di miglioramento perché «molte persone sono via via dimesse dagli ospedali». Il governo, intanto, ha preso ieri misure più stringenti per strozzare le vie di diffusione del virus dopo l’accertamento di almeno 25 focolai nella capitale, tra mense, uffici, chiese e strutture mediche, malgrado il distanziamento sociale. Più di 1.000 casi sono relativi alla chiesa di Sarang Jeil a Seul, all’origine della nuova ondata di infezioni. Il suo capo spiriturale, il reverendo Jun Kwang-hoon, oltre a essere un duro critico dell’operato del governo, è risultato positivo al virus. Per una settimana, le nuove regole di distanziamento sociale prevedono il divieto di cenare in ristoranti, pub e panetterie nell’area di Seul dalle ore 21, mentre caffetterie, alcune delle quali identificate come hotspot, potranno operare nella modalità di cibo da asporto e consegna a domicilio. Chiese, discoteche, palestre e e molte scuole nelle aree più critiche sono chiuse e l'uso delle mascherine in locali pubblici è obbligatorio. Lo stesso presidente Moon Jae-in si è mobilitato per effettuare alcune ispezioni sul camo per verificare il livello di preparazione e la disponibilità dei letti nel caso di ricovero per i casi più critici.

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