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La Francia torna a scuola in piena bufera contagi ma tra le famiglie serpeggia la paura

La Francia, investita più di tutti in Europa dalla bufera dei nuovi contagi che fa temere una ripresa dell'emergenza sanitaria, apre comunque tutte le scuole. Lo farà da domani su tutto il territorio perché la priorità, ha sottolineato il ministro Jean-Michel Blanquer, è che "i ragazzi ritrovino la strada della loro classe".

Ma una famiglia su 3 ha paura di lasciar rientrare il proprio figlio a scuola, nonostante le lezioni siano riprese già a maggio per circa un mese dopo la fine del lockdown. "Non mancheranno gli insegnanti nelle classi", ha rassicurato oggi il ministro, sottolineando che "la ripresa della scuola è stata ben preparata".

Secondo lui, ci potranno essere "alcune eccezioni" ma, ha detto riprendendo il suo concetto preferito, "il rientro a scuola sarà il più normale possibile". Non si può neppure escludere che qualche scuola resti chiusa, in base all'emergenza contagi sul territorio. Ma saranno decisioni "prese di volta in volta", consultando i presidi e le autorità locali, oltre ai dirigenti sanitari.

Sono 12,4 milioni gli studenti e 866.00 gli insegnanti che torneranno in classe da domani. Il rientro, hanno precisato le autorità, è "obbligatorio". Al centro dei protocolli, la questione mascherine: tutti gli adulti che entrano a scuola - insegnanti e personale - devono indossarle sempre, anche alla materna. I bambini, invece, fino a 11 anni (alla prima media) non dovranno farlo.

Questa decisione, ha sottolineato Blanquer, è stata adottata in ottemperanza a una precisa indicazione dell'Oms sulle mascherine controindicate per i bambini delle elementari. Agli insegnanti le mascherine saranno fornite dal ministero e quelli in situazione "vulnerabile" potranno richiedere una FFP2, più protettiva delle chirurgiche.

Dalle medie in su, gli allievi dovranno tenere la mascherina anche durante la ricreazione, all'esterno come all'interno, mentre la commistione fra classi e gruppi di allievi dovrà essere limitata al massimo gestendo proprio i tempi di entrata ed uscita in modo da evitare gli incroci. Le ricreazioni saranno due, per dimezzare le occasioni di contatto. Mascherina anche per gli spostamenti nelle mense, dove i servizi saranno adattati per evitare al massimo i flussi e ogni densità.

Alla materna soltanto in casi eccezionali i genitori saranno autorizzati ad accompagnare i piccoli fin nelle classi. Se un bambino, un insegnante o un membro del personale ha la febbre o un altro sintomo scatta immediatamente l'automatismo dei tamponi, seguiti dalla ricostruzione della catena di contaminazione per adottare misure di isolamento, in famiglia, fra gli amici o fra gli altri bambini o insegnanti che frequentano l'istituto.

Il ministro Blanquer ha disposto che le scuole dovranno "reagire entro 48 ore dalla segnalazione di un sintomo". Se una classe o una scuola saranno da chiudere, la decisione dovrà essere adottata dai direttori o presidi, d'accordo con il prefetto e le autorità regionali della sanità. Quanto al distanziamento sociale in classe, esiste soltanto la "raccomandazione" di praticarlo "per quanto possibile" ma tenendo conto che tutti dovranno essere accolti in aula.

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