Domenica 22 Dicembre 2024

Lesbo, l'inferno in strada di migliaia di migranti

L'incendio nel campo profughi di Moria nell'isola di Lesbo in Grecia

Dormono per terra, lungo la strada che conduce al porto di Mitilene, senza riparo, senza il minimo per sopravvivere. Sono lì da due notti, da quando il campo profughi di Moria a Lesbo - il più grande d'Europa - è stato devastato da un incendio e i migranti che vi erano ammassati, almeno 13 mila mentre la capacità di accoglienza è di 2.800, sono rimasti anche senza quel poco che avevano. Centinaia si sono rifugiati negli uliveti dei dintorni, qualcuno vaga per i villaggi alla ricerca di acqua, gli altri aspettano seduti sull'asfalto. E' l'ennesima emergenza sull'isola greca che Atene cerca in qualche modo di affrontare. Un traghetto è stato inviato a Lesbo per fornire un minimo di ospitalità ai senzatetto. Circa 2 mila saranno accolti a bordo, ha annunciato il ministro per le Migrazioni Notis Mitarachi. In arrivo altre due navi con generi di prima necessità, tende, coperte, cibo. Si lavora anche nei pressi del campo di Moria per allestire ricoveri d'emergenza. Era stato il lockdown imposto al campo dopo che un residente somalo era risultato positivo al coronavirus a far scoppiare la rabbia dei migranti, già provati da ripetute restrizioni ed esasperati dalle durissime condizioni di vita. Poi la notizia che 35 persone avevano contratto il Covid aveva seminato il panico. Ma gli incendi appiccati qua e là per protesta si sono trasformati in una trappola e la fuga verso un'ipotetica libertà si è trasformata in nuovo incubo. Alcuni testimoni hanno riferito alla Bbc che almeno tre persone sono morte tra le fiamme ma il ministero greco delle Migrazioni ha fatto sapere che non ci sono "perdite di vite" né feriti. In soccorso dei più giovani si sono mosse Germania e Francia. La cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno deciso che ospiteranno 400 minori non accompagnati. Ma sono ancora in corso trattative con altri Paesi europei perché si rendano disponibili per l'accoglienza. Il presidente francese aveva già espresso in precedenza la necessità di essere solidali con la Grecia. Ma Jordan Bardella, numero due del Rassemblement National di Marine Le Pen, ha chiesto che i migranti siano "ricondotti verso i loro Paesi d'origine". Stamattina 16 deputati conservatori hanno scritto al ministro tedesco degli Interni, Horst Seehofer, perorando la causa dell'accoglienza di 5.000 migranti in Europa o, in assenza di accordo, anche nella sola Germania. E ora, sull'isola, è atteso il vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas per una visita d'ispezione.

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