Sabato 27 Aprile 2024

Da al Qaida nuove minacce a Charlie Hebdo

Al Qaida torna a minacciare il settimanale francese Charlie Hebdo, "reo" secondo l'organizzazione terroristica di aver ripubblicato le vignette sul Profeta Maometto all'origine dell'attebtato del 7 gennaio 2015, in cui morirono 12 persone e altre 11 rimasero ferite. A stretto giro di posta è arrivata la reazione di Patrick Pelloux, il medico simbolo di Charlie che per 12 anni è stato fra le firme piu' assidue della rivista satirica poi lasciata dopo l'atroce attacco alla redazione perpetrato dai fratelli Kouachi. "Non cederemo mai alle minacce di Al-Qaida. Al Qaida non vincerà, non vincerà mai. Le democrazie saranno sempre più forti del terrore", ha dichiarato all'ANSA Pelloux, aggiungendo: "Il fondamentalismo islamico è un fascismo che in Europa non l'avrà mai vinta". Poco prima, Rita Katz, direttrice del Site - il sito di monitoraggio dell'attività jihadista online - aveva riferito che in occasione dell'anniversario dell'11 settembre, al Qaida Central ha diffuso la versione inglese del numero 3 del magazine One Ummah. La nuova pubblicazione "contiene gran parte dello stesso materiale - profili degli attentatori dell'11 settembre, danni agli Stati Uniti, ecc. - e una nuova introduzione su Charlie Hebdo", scrive Katz, aggiungendo che a seguire ci sarà il discorso del leader di al Qaida, Ayman al Zawahiri. Charlie Hebdo "pagherà il prezzo" di nuovo, è scritto nel magazine, riferisce ancora via Twitter la direttrice di Site. Il presidente francese, Emmanuel Macron viene inoltre accusato di aver dato "luce verde" alla nuova edizione con le vignette ripubblicate di Maometto. "Se la vostra libertà di espressione non rispetta alcun limite, preparatevi a confrontarvi alla libertà delle nostre azioni", minaccia l'organizzazione jihadista. "Al-Qaida non vincerà mai", ribatte invece Pelloux. "Le democrazie saranno sempre più forti del terrore e il diritto degli uomini avrà sempre la meglio sulla teocrazia", ha insistito, assicurando che "le minacce di al-Qaida non cambiano nulla. Continueremo a dire quello che abbiamo da dire sul diritto e la lacità. È cosi e lo sarà per sempre. C'è paura, ma noi saremo sempre più forti delle minacce e della paura". Proprio in questi giorni, si celebra a Parigi il processo sugli attentati del gennaio 2015 a Charlie Hebdo, a Montrouge (con l'assassinio di un'agente municipale) e al supermercato Hypercacher della Porte de Vincennes (con la presa d'ostaggi da parte dell'attentatore Amédy Coulibaly e l'uccisione di 4 uomini, tutti ebrei). Sul banco degli imputati, 14 persone sospettate di aver fornito sostegno logistico agli autori degli attacchi.

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