Con il ritrovamento di altri due corpi sale a 13 morti e 9 dispersi il bilancio del naufragio di una barca carica di migranti in gran parte di paesi africani, avvenuto domenica scorsa al largo di Sfax in Tunisia.
Lo rende noto il portavoce del Tribunale di Sfax, Mourad Turki, precisando che unità della Guardia costiera e della Protezione civile sono ancora al lavoro per cercare altri eventuali superstiti, oltre ai 7 già soccorsi domenica.
Secondo le informazioni raccolte dai sopravvissuti l'imbarcazione, della quale non si conosce il punto esatto di partenza, trasportava 29 persone, tra cui anche due tunisini. Tra gli annegati c'erano sette donne, tre bambini, compreso un bebè di meno di sei mesi.
Recuperato anche il corpo di uno dei due tunisini, un uomo di Sfax. Il numero di migranti che cercano di arrivare in l'Europa dalla Tunisia è in aumento dal 2017, in gran parte a causa dei problemi economici del Paese nordafricano, quasi dieci anni dopo una rivoluzione che non ha portato le condizioni migliori di vita sperate.
Il ministero dell'Interno di Tunisi ha dichiarato di aver sventato 32 tentativi di partenze verso le coste italiane e di aver arrestato 262 persone nella sola notte tra sabato e domenica scorse. A rischio della propria vita, migliaia di migranti tentano regolarmente di attraversare il Mediterraneo su imbarcazioni clandestine, cercando di raggiungere l'Europa dove sperano di trovare lavoro e vita migliori.
Dall'inizio del 2020, più di 8.500 persone sono state intercettate nel tentativo di raggiungere l'Europa via mare dalla Tunisia, di cui 2.104 non tunisini, ha affermato il ministero.
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