Anche la Gran Bretagna è pronta ormai a tornare a una qualche forma di lockdown nazionale per provare a frenare la seconda ondata di coronavirus. Lo anticipano oggi giornali come il Times e il Guardian, riferendo che il premier Tory, Boris Johnson, dopo aver resistito nei giorni scorsi al suggerimento d'imporre un confinamento generalizzato di due settimane, si prepara ad annunciarne ora la settimana entrante uno forse anche più lungo nell'intera Inghilterra, la nazione di gran lunga più popolosa del Regno Unito.
Il governo britannico ha fino a ieri continuato a cercare di allontanare lo specchio di un lockdown bis nazionale aggrappandosi alla strategia della stretta locale graduata territorio per territorio attraverso tre livelli di allerta introdotti il mese scorso.
Ma con un indice Rt di diffusione del virus tornato attorno a quota 1,5, ossia oltre la soglia di rischio, sembra adesso rassegnato all'inevitabile. Tanto più, riporta il Guardian, sulla base delle ultime stime illustrate a Boris Johnson in una riunione a Downing Street da membri del Sage: stime secondo cui l'attuale circolazione del coronavirus appare proseguire ad ampio raggio nel Paese, con previsioni di una potenziale diffusione nell'inverno fino a 4 volte superiore rispetto allo scenario "peggiore" tracciato dagli stessi scienziati nei mesi scorsi e la minaccia di altri 85.000 morti. Nonché con un nuovo pericolo incombente di sovraffollamento degli ospedali del servizio sanitario nazionale (Nhs).
Ieri il Regno ha fatto segnare altri 24..405 casi e 274 morti per Covid. Mentre i ricoverati totali in ospedale, pur inferiori rispetto all'Italia, sono saliti a 10.708, tra cui 975 sottoposti a ventilazione assistita nei reparti di terapia intensiva dell'isola.
Il premier britannico, prima della decisione finale e dell'atteso annuncio sul lockdown, dovrebbe vedere comunque nel fine settimana il suo ministro dell'Economia, il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, per concordare misure restrittive (concentrate prevedibilmente soprattutto sui contatti fra le persone) il meno afflittive possibile per la realtà economica e di business del Paese: già pesantemente investita dai contraccolpi della prima ondata della pandemia e alle prese pure con le incognite della definitiva formalizzazione della Brexit in calendario per fine anno.
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