Domenica 28 Aprile 2024

Dopo la Danimarca anche in Olanda Coronavirus trasmesso dai visoni all'uomo

Non solo in Danimarca. Anche in Olanda i visoni di alcuni allevamenti hanno trasmesso il coronavirus all’uomo. Lo indica l’analisi condotta in 16 allevamenti, da cui emerge che c'è stato un doppio canale di contagio: introdotto e trasmesso inizialmente dall’uomo agli animali, il SarsCov2 è stato poi ritrasmesso dai visoni agli esseri umani. Lo spiegano sulla rivista Science i ricercatori dell’Erasmus medical center di Rotterdam, che lanciano un appello alla sorveglianza per evitare che i visoni e animali simili possano trasformarsi in un serbatoio naturale per il riassortimento del SarsCoV2. Anche se diversi animali sono risultati essere suscettibili al nuovo coronavirus, non si è ancora capito quale sia stata la specie da cui ha avuto origine la pandemia. In Olanda il virus è stato prima diagnosticato in due allevamenti di visoni ad aprile. Ciò ha fatto scattare l’attivazione del sistema di risposta alle malattie zoonotiche e un’intensa sorveglianza. Il gruppo guidato da Bas B. Oude Munnink per primo ha studiato gli allevamenti contagiati dal virus, combinando la diagnosi con il sequenziamento genetico e intervistando gli allevatori. Alla fine di giugno, 66 dei 97 (68%) abitanti, lavoratori e contatti collegati agli allevamenti sono risultati positivi al SarsCoV2. L’analisi del genoma del virus dei visoni di questi allevamenti ha fatto emergere diverse sequenze. Questi vasti focolai di infezione sono partiti dai casi umani, che avevano la mutazione D614G. Il sequenziamento ha poi mostrato che alcune persone però sono state contagiate da ceppi che avevano le caratteristiche tipiche delle sequenze del virus negli animali: la dimostrazione che il contagio è avvenuto quindi anche dai visoni all’uomo. Ulteriori analisi hanno però mostrato che il virus non si è diffuso alle persone che vivevano vicino agli allevamenti. «È fondamentale che la produzione di pellicce e questo settore commerciale - scrivono i ricercatori - non diventino un bacino per futuri riassortimenti del virus e contagi di SarsCov2 all’uomo».

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