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Tunisia, cala la produzione del greggio: -8% a fine ottobre

Durante il periodo di fermo, la produzione nelle varie concessioni è proseguita a ritmi normali, nonostante la flessione dovuta al naturale declino dei principali giacimenti petroliferi, senza che si siano registrate significative interruzioni della produzione

La produzione interna di petrolio greggio in Tunisia si è attestata a 1.285 mila tonnellate (kt) a fine ottobre 2020, in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo il rapporto sulla situazione energetica pubblicato dal Ministero tunisino dell’Industria, dell’Energia e delle miniere.

La produzione ha continuato a diminuire in diverse zone: El Borma (-23%), Adam (-38%), Cherouq (-43%), Hasdrubal (-19%), Mld (22%), Ashtart (-5 %) e Cercina (-7%). Il blocco della stazione di pompaggio di El Kamour il 16 luglio scorso ha causato la graduale riduzione o cessazione della produzione in diversi giacimenti del sud a seconda della capacità di stoccaggio tra cui «El Borma», «Adam», «Oudzar», "Anaguid East», «Durra», «Djebel Grouz» e «Cherouq».

La produzione media giornaliera di petrolio è passata da 35,8 mila barili/giorno di fine ottobre 2019 a 32,6 mila barili/giorno di fine ottobre 2020, secondo la stessa fonte. La produzione è aumentata del 4% nel mese di ottobre 2020, rispetto al mese precedente, ed è diminuita del 31% rispetto all’ottobre 2019. La chiusura della stazione di pompaggio di El Kamour ha avuto un impatto sulla produzione nei campi meridionali, in base alla loro capacità di stoccaggio.

Durante il periodo di fermo, la produzione nelle varie concessioni è proseguita a ritmi normali, nonostante la flessione dovuta al naturale declino dei principali giacimenti petroliferi, senza che si siano registrate significative interruzioni della produzione. Tuttavia, su alcuni pozzi è stata registrata una sospensione o un rinvio della perforazione o della manutenzione. Le risorse di gas naturale (produzione interna + imposta forfettaria) hanno raggiunto le 1.693 mila tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), a fine ottobre 2020, registrando quindi una sostanziale stabilità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie al contributo dei campi di Nawara, Barka e Baguel e Tarfa che sono riusciti a compensare il calo di produzione dei campi di Tataouine.

La produzione di gas secco commerciale è aumentata leggermente dello 0,1%. L’aliquota forfettaria fiscale sul passaggio del gas algerino è diminuita notevolmente nella prima metà del 2020. La pandemia che ha colpito l’Europa e soprattutto l'Italia ha avuto un forte impatto sulla domanda di energia e quindi sulla quantità di gas che transita dall’Algeria all’Italia attraverso la Tunisia. Tuttavia, un miglioramento è stato osservato da luglio 2020 e continuato fino a ottobre 2020.

Gli acquisti di gas algerino sono diminuiti del 6% tra i primi 10 mesi del 2019 e i primi 10 mesi del 2020 a 2.464 ktep, a causa del rallentamento economico dopo l’attuazione delle misure di lockdown. Da notare che gli acquisti sono diminuiti cumulativamente, ad aprile, per la prima volta nel 2020, a causa della pandemia. Tuttavia, anche se le quantità importate erano aumentate in precedenza, il tasso di variazione ha iniziato a diminuire da febbraio 2020.

L’aumento degli acquisti è quindi passato dal 12% di gennaio 2020 al 10% di fine febbraio, al 5% di fine marzo 2020. È diminuito del 7% a fine aprile, del 5% a fine maggio e fine giugno 2020, 7% a fine luglio e 6% a fine agosto, settembre e ottobre 2020. Inoltre, gli acquisti sono diminuiti nell’ottobre 2020 rispetto a ottobre 2019 del 12%.L'approvvigionamento interno di gas naturale è diminuito del 5% tra la fine di ottobre 2019 e la fine di ottobre 2020 a 4089 ktep.

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